Il ‘Razzo’ è tornato e non ha nessuna intenzione di lasciare la scena. Il messaggio chiaro e forte del campione olimpico di Vancouver 2010 arriva dallo spettacolare tracciato del Canalone Miramonti di Madonna di Campiglio. Dopo tre anni da incubo Giuliano Razzoli torna nella top five dello slalom speciale in Coppa del Mondo, partendo con il pettorale 69, al termine di due manche folli che hanno visto i re della specialità, Marcel Hirschet ed Henrick Kristoffersen, abdicare dopo poche porte. A sorpresa la vittoria, la prima in carriera, è andata allo svizzero Daniel Yule che aveva chiuso al quarto posto la prima manche.

Sul podio, a far compagnia all’elvetico, gli austriaci Marco Schwarz e Michael Matt. Segnali di risveglio dagli azzurri che piazzano due atleti nei primi dieci e sognano per una manche con il giovane Alex Vinatzer.

Il capolavoro di 'Razzo' sulla 3Tre

Giuliano Razzoli aveva dato segnali di ripresa nell’ultima prova di Coppa Europa. Ad Obereggen l’azzurro era salito sul secondo gradino del podio rispolverando la sciata dei tempi d’oro. Una prestazione che ha dato fiducia all’emiliano che si è presentato al cancelletto di partenza della 3Tre con maggiore sicurezza e desideroso di mettere a tacere i critici e chi lo ritiene sul viale del tramonto. A differenza di Saalbach ‘Razzo’ ha trovato una pista preparata in modo impeccabile dagli organizzatori italiani e che ha consentito, in pratica, a tutti gli iscritti di gareggiare in condizioni ottimali.

Del resto con il pettorale 69 sarebbe stato quasi impossibile fare il tempo se il campione olimpico fosse stato costretto a saltare da una buca all’altra restando lontano dai pali. Nella prima manche, nonostante il numero di partenza, il trentaquattrenne è riuscito a tenere il passo di Marcel Hirsher per quasi metà tracciato.

Dopo aver ‘galleggiato’ per un paio di pali snodabili Razzoli ha tirato diritto fino al traguardo chiudendo il primo parziale al decimo posto. Nella seconda manche l’azzurro ha cercato di non strafare e con grande saggezza ha portato a casa la pelle. Troppo importante far risultato per poter guadagnare posizioni nella lista di partenza.

La commozione di Razzoli, sesto Moelgg

Alla fine in diversi hanno finito col deragliare sul Canalone Miramonti. Tra questi anche i favoritissimi Hirscher e Kristoffersen che hanno inforcato dopo poche porte. Razzoli porta a casa un incredibile quinto posto e la buona prova azzurra è completata dal sesto posto dell’intramontabile Manfred Moelgg. “Dietro questo risultato c’è grande sacrificio. Io ci ho sempre creduto così come tante persone che mi sono state vicino” - ha spiegato il trentaquattrenne. L’emiliano ha ricordato gli infortuni, il lungo periodo buio e si è commosso ai microfoni della Rai. "Se sto bene posso tornare quello di tre anni fa". Poi stuzzicato da Max Blardone ha mandato un messaggio a chi vorrebbe mandarlo in pensione in anticipo.

“Sono un campione olimpico e decido io quando smettere”.

Rimpianti per per Vinatzer, ottavo dopo la prima manche, tradito dal desiderio di strafare. Il diciannovenne di Bolzano ha mostrato, una volta di più, le sue qualità e il grande risultato sembra essere dietro l’angolo. Discreta ventesima piazza per Simon Maurberger.