L'atteso rematch tra Deontay Wilder e Tyson Fury potrebbe essere ufficializzato lunedì prossimo, 18 febbraio. La conferma, anche se indiretta, arriva dal promoter Frank Warren che, parlando del futuro di Fury, ha reso noto che lunedì farà un annuncio. Considerato che le due parti sono al lavoro per organizzare il secondo combattimento praticamente dal giorno successivo del primo match disputato a Los Angeles lo scorso 1 dicembre, è evidente che qualunque argomento relativo al britannico è strettamente connesso a Wilder ed al mondiale WBC dei pesi massimi.
Il combattimento potrebbe disputarsi nel mese di maggio a Brooklyn
"Abbiamo lavorato su una serie di cose - ha detto Warren intervistato da talksport - e lunedì dovremo essere in grado di annunciare quale sarà il futuro di Tyson. Abbiamo diversi progetti e speriamo che si possano concretizzare". Secondo le indiscrezioni, Wilder vs Fury 2 potrebbe aver luogo al Barclays Center di Brooklyn nel mese di maggio, dunque prima del combattimento di Anthony Joshua contro Jarrell Miller al Madison Square Garden di New York, fissato per il prossimo 1 giugno. Warren, in proposito, ha lanciato una frecciata al suo collega Eddie Hearn. "Hearn avrebebe potuto organizzare un grande match tra Tyson ed Anthony Joshua a Wembley se avesse accettato la divisione della borsa 50/50.
In questi mesi è stato in trattativa per organizzare a Wembley tre match di grande spessore, con Wilder, Tyson o Dillian Whyte. Alla fine non hanno fatto un'offerta economica decente, nemmeno a Whyte. Ecco perché non hanno avuto altra alternativa che andare negli Stati Uniti per affrontare Miller. Non erano più in grado di organizzare un evento che avrebbe venduto a Wembley".
'Tyson è risorto da una situazione terribile'
Frank Warren, in effetti, è riuscito in una missione che sembrava impossibile. L'eco del combattimento tra Wilder e Fury ha offuscato in qualche modo la fama di Joshua ed in questo momento il rematch per il titolo WBC dei pesi massimi viene già visto come il grande evento pugilistico mondiale del 2019, esattamente come lo fu l'anno scorso insieme al rematch tra Gennadij Golovkin e Canelo Alvarez per il titolo dei pesi medi.
Lo scorso anno di questi tempi, Tyson Fury era ancora un atleta inattivo, sebbene già si parlasse del suo ritorno sul ring. Ma nessuno avrebbe scommesso sul Gypsy King, nemmeno dopo i due incontri di 'riscaldamento' contro avversari modesti come Sefer Seferi e Francesco Pianeta. Così come in pochi lo ritenevano capace di tenere testa a Deontay Wilder, sfiorare la vittoria ai punti che ci sarebbe stata senza quel tremendo knock down all'ultimo round. Il pari dello Staples Center è già storia, ora sarà annunciata la resa dei conti. "Se pensate al modo in cui Tyson Fury è risorto: era in una situazione terribile, beveva ed assumeva droghe, aveva tentato il suicidio. Ha saputo cambiare la sua vita ed ora, qualunque cosa sceglieremo, sarà soltanto il meglio per lui", ha sottolineato Warren.