Charles Leclerc e la Ferrari sono già in piena atmosfera iridata. Il monegasco ha dominato il day 3 al Montmelò, relativo alla seconda ed ultima settimana di test pre-season. A Barcellona, pertanto, il Cavallino si conferma competitivo così come lo era stato nella prima settimana ed anche mercoledì, con Sebastian Vettel che era stato fermato dall'incidente nel momento in cui aveva il secondo miglior tempo. Schianto della rossa che è stato causato dal cedimento di un cerchio colpito da un detrito.

Sfiorata la pole di Hamilton dello scorso anno

Leclerc ha dunque chiuso le sue fatiche di ieri con il miglior tempo sul giro di 1:16.231 montando una mescola morbida (C5).

Un riscontro cronometrico eccellente se consideriamo che si è avvicinato alla pole position ottenuta lo scorso anno da Lewis Hamilton (1:16.173). Al secondo posto Alexander Albon sulla Toro Rosso con il tempo di 1.16.882, davanti alla McLaren di Lando Norris che ha chiuso il suo miglior giro in 1:17.084. Quarto Pierre Gasly sulla Red Bull, 1:17.091 il suo tempo. Quest'ultimo è stato anche protagonista di un incidente con la sua vettura che è andata a sbattere violentemente sulle barriere di protezione: come già accaduto mercoledì con Vettel soltanto danni alla monoposto, mentre il pilota è uscito fortunatamente illeso. A proposito di Vettel, il tedesco ha effettuato una simulazione di gara nel corso della sessione pomeridiana, ma si è fermato in pista a pochi minuti dalla fine dei test a causa di problemi agli scarichi.

Leclerc: 'Sono sempre più in sintonia con la vettura'

Naturalmente soddisfatto il giovane monegasco, ma può certamente esserlo tutto il team di Maranello dopo queste due settimane di test che stanno regalando davvero sensazioni positive. "Il mio tempo oggi non significa nulla - ha comunque ammesso Leclerc - anche se essere davanti a tutti è molto bello.

Oggi però conta solo una cosa: un giro dopo l'altro sono sempre più in sintonia con la vettura".

L'incidente di Seb: la spiegazione tecnica

Nel frattempo il team Ferrari ha chiarito le cause dell'incidente di mercoledì. Il cerchio anteriore sinistro della monoposto ha ceduto, probabilmente colpito da un detrito. "La mia sensazione è stata improvvisa - ha raccontato Vettel - perché ho avvertito il problema sul lato anteriore a sinistra e sono diventato praticamente un passeggero.

Non ho potuto evitare lo schianto. Abbiamo un'idea di ciò che è accduto, certamente se l'urto non avesse danneggiato la vettura sarebbe stato più semplice comprenderlo".

Mercedes con la mescola più dura

Tutto questo mentre le Mercedes continuano a stazionare nelle retrovie. Le vetture iridate hanno comunque montato una mescola più dura rispetto alla Ferrari ed alla maggior parte delle monoposto, C2 per Lewis Hamilton e C3 per Valtteri Bottas. Il britannico campione del mondo ha chiuso con il decimo tempo in 1:18.097 e, considerata la scelta delle gomme, si tratta di un riscontro cronometrico assolutamente di rilievo (ottenuto in condizioni non ideali di temperatura dell'asfalto e con un discreto quantitativo di benzina, ndr) che la dice lunga sulle potenzialità della vettura.

Ultimo tempo per il suo compagno squadra (1:18.862) che nella sessione pomeridiana ha effettuato esattamente come Vettel una simulazione di gara.