Il 2019 di Gianni Moscon si sta risolvendo in una delusione dietro l’altra. Il corridore trentino della Ineos non ha mai trovato le giuste sensazioni in corsa inanellando una serie di cadute, ritiri e prestazioni anonime. Le difficoltà in cui si è ritrovato hanno convinto lo staff tecnico del team a toglierlo dalla formazione per il Giro d’Italia, uno degli appuntamenti principali della sua stagione. Moscon tornerà a correre al Giro di California per cercare poi il riscatto nel prosieguo della stagione, ma intanto si è lasciato andare ad un amaro sfogo che ha chiamato in causa la squadra, la preparazione e le scelte fatte per lui e a cui si è adeguato.

Moscon: ‘Non ero convinto dell’altura’

Dopo l’eccellente finale di stagione del 2018, Gianni Moscon riponeva grandi speranze in questa nuova annata, corroborate anche da un inverno senza intoppi ed infortuni. Invece il corridore trentino non è mai stato protagonista in nessuna delle corse a cui ha partecipato. Moscon ha iniziato a correre all’UAE Tour di fine febbraio, ma ha avuto la sfortuna di essere subito coinvolto in una caduta che è stata considerata la causa delle pessime prestazioni delle gare successive. Il tricolore a cronometro ha però dato una versione diversa di quanto accaduto in questa prima parte di stagione da dimenticare.

Secondo Moscon il motivo della sua forma deficitaria sono le scelte fatte dalla squadra in sede di preparazione e di programmazione.

Il trentino ha passato un lungo periodo di allenamenti in altura in Colombia ad inizio febbraio: “La cosa non mi ha mai convinto ma mi sono fidato e ci sono andato” ha dichiarato il corridore della Ineos. Moscon ha spiegato di non essersi ben adattato a questo lungo stage ad alta quota e che la squadra ha deciso di aggiungere al suo calendario di corse l’UAE Tour pensando di fargli recuperare in questo modo una buona condizione.

Anche questa scelta però si è rivelata controproducente, sia per la sfortunata caduta in cui è rimasto coinvolto, sia per i ritmi infernali dei finali di tappa che lo hanno portato ad uno sforzo troppo intenso per la sua condizione fisica. Moscon ha lanciato un’accusa molto diretta alla squadra per giustificare quanto successo in questa prima pare di stagione: “Mi sono fidato ciecamente dei preparatori, ma la verità è che molti in squadra non vanno” ha sbottato il trentino.

Brailsford: ‘Colpa della caduta’

Le dure parole di Moscon, riportare dal mensile Bicisport, sono arrivate subito a Dave Brailsford, Team manager della Ineos. Brailsford ha negato che i problemi del corridore siano derivati dagli errori dei preparatori del team, dando interamente la colpa degli scarsi risultati alla caduta dell’UAE Tour.

“Siamo andati in Colombia per il campo di allenamento in altura e sembrava che stesse bene, poi all’UAE Tour è caduto, si è ritirato alla Tirreno ed è andato su e giù nelle classiche. Chiunque tu sia diventa difficile se hai quel tipo di stagione. Non ha trovato la forma a causa della caduta” ha dichiarato il gran capo del Team Ineos difendendo le scelte dello staff tecnico senza però scaricare o accusare il corridore.

“Non penso che sia stato un errore per Gianni andare in Colombia, era solo un approccio diverso, a volte funzionano e a volte no” ha continuato Brailsford, a cui è stato chiesto anche se il futuro del corridore trentino sarà ancora con la Ineos e in un clima di piena fiducia. “Si, al 100%” è stata la risposta del Team manager britannico.