La quarta giornata del Giro d’Italia doveva essere uno scontro tra velocisti e finisseur con gli uomini di alta classifica a fare da spettatori ed invece rischia di diventare un momento chiave della corsa rosa. Una maxicaduta ha segnato il finale, ormai a cinque chilometri dal traguardo di Frascati. Davanti sono rimasti un manipolo di corridori, tra cui Carapaz, che ha vinto la tappa sorprendendo gli altri con un bell’affondo, e Roglic che ha allungato su tutti gli avversari più pericolosi per la maglia rosa. Nibali ha perso una ventina di secondi, ma soprattutto Tom Dumoulin è arrivato ad oltre quattro minuti, con degli evidenti problemi fisici dopo essere rimasto coinvolto nella caduta.

Giro, tre in fuga

La quarta tappa del Giro d’Italia ha preso subito la sua fisionomia con una fuga di tre corridori abituati ad attaccare da lontano, Marco Frapporti (Androni), Mirco Maestri (Bardiani) e Damiano Cima (Nippo). Il terzetto ha raggiunto i 12 minuti di vantaggio, poi il gruppo ha cominciato il suo lento ma inesorabile recupero. Bora, Groupama e Lotto si sono dimostrate tra le più convinte ad inseguire per cercare di approfittare di un finale con una salita di un paio di chilometri particolarmente adatta a corridori veloci ma portati anche alle brevi ascese.

Cima non è riuscito a tenere il passo di Frapporti e Maestri ad una ventina di chilometri dal traguardo, ma anche gli ultimi due superstiti della fuga si sono dovuti arrendere poco più avanti.

Dumoulin, Giro a rischio

Con il gruppo lanciato a grande andatura verso la breve ascesa finale la corsa è stata sconvolta da una brutta caduta avvenuta nelle prime posizioni e innescata da una distrazione di Puccio.

Tra i tanti corridori coinvolti c'è stato anche Tom Dumoulin, ripartito molto dolorante e sanguinante da un ginocchio. Il campione olandese ha ripreso con grande sofferenza e senza riuscire a spingere con forza, segno evidente di qualche problema fisico piuttosto serio che sarà valutato per capire se questo Giro potrà avere un seguito per lui.

La corsa è continuata con il gruppo frastagliato in mille pezzi. Davanti è rimasto un gruppetto con diversi velocisti, con la maglia rosa Roglic come unico uomo di alta classifica e con Ulissi attorniato da diversi compagni. La UAE ha così preso in mano la situazione negli ultimi 2 chilometri al 4-5% per favorire il livornese, riuscendo ad eliminare prima Viviani e poi Demare. Ulissi ha però tentennato nelle battute finali quando Richard Carapaz con grande arguzia ha approfittato della situazione anticipando le mosse degli altri.

E’ stato Caleb Ewan, unico sprinter ancora piuttosto brillante, a reagire, ma senza riuscire a raggiungere Carapaz che ha così bissato il successo raccolto un anno fa a Montevergine.

Ewan ha chiuso secondo su Ulissi, Ackermann, Senechal e Roglic che ha allungato in classifica in una tappa che sembrava interlocutoria. Nibali, Lopez e Yates hanno chiuso a 18’’, mentre Dumoulin si è trascinato dolorosamente all’arrivo scortato da tutti i compagni con 4 minuti di ritardo. In classifica Roglic ha ora 35’’ su Yates, 39’’ su Nibali e 44’’ su Lopez.