La tappa di ieri del Giro d’Italia, quella con l’arrivo a Como, è stata la prima giornata difficile per Primoz Roglic in queste due settimane di corsa. Il corridore sloveno è stato condizionato da una serie di sfortunati episodi nel finale di corsa, ma soprattutto da un’incredibile disattenzione della sua ammiraglia che è rimasta colpevolmente attardata non riuscendo ad assisterlo nel modo migliore. Dopo aver avuto un problema meccanico generato da un contatto con un altro corridore, Roglic è dovuto ripartire con la bicicletta del compagno Tolhoek.

Il diverso assetto di questa bici l’ha messo un po’ in difficoltà sia sulla salita che soprattutto nella successiva e tecnica discesa, nella quale è caduto finendo contro il guardrail, per fortuna senza conseguenze fisiche.

Roglic: ‘Deragliatore rotto’

Contrariamente a quanto si era immaginato in un primo momento, la sosta di Roglic tra la discesa dalla Colma di Sormano e l’inizio della salita di Civiglio non è stata dovuta ad una foratura. Il capitano della Jumbo Visma era nel gruppetto insieme agli altri uomini di classifica quando è caduto Ivan Ramiro Sosa che lo ha urtato rompendogli il deragliatore. Roglic avrebbe quindi dovuto prendere la sua bici di scorta dall’ammiraglia, piazzata in seconda posizione tra le macchine immediatamente dietro al gruppo.

Invece i DS della squadra olandese si erano attardati e Roglic così non ha potuto far altro che ripartire sulla bici che gli ha dato il suo compagno di squadra Tolhoek. Il corridore sloveno ha poi perso contatto sulla salita ed ha sbagliato una curva in discesa arrivando a 40’’ da Carapaz e Nibali. “E’ stata una giornata davvero sfortunata, ho dovuto cambiare bici perché ho rotto il deragliatore” - ha spiegato il capitano della Jumbo Visma.

“Ho proseguito con una bici non mia e con delle piccole differenze rispetto a quella a cui sono abituato” - ha aggiunto Roglic.

Engels: ‘Pensavamo di poterci fermare’

A dare ulteriori particolari su come si sono realmente svolte le cose sono stati i ds della Jumbo Visma, Eddy Engels e Jan Boven.

L’ammiraglia della squadra olandese non era nella sua posizione subito dietro al gruppo perché i due tecnici si erano fermati poco prima per un bisogno fisiologico e quando Roglic ha avuto il suo problema meccanico erano rimasti molto attardati. “Pensavamo di poter fermare l’ammiraglia, avevamo appena dato la borraccia e i gel a Roglic. Proprio in quel momento c’è stata una caduta in gruppo, è stato coinvolto anche Sosa e la bici di Primoz è stata toccata. Il suo cambio non funzionava più e Tolhoek gli ha dato la sua bicicletta” ha dichiarato Engels.

Questa giornata così sfortunata ha fatto scendere Roglic a 47’’ di ritardo dalla maglia rosa Carapaz, con Nibali che è a 1’ dal corridore sloveno.