Le strade classiche de Il Lombardia, affrontate nella quindicesima tappa del Giro d’Italia, hanno regalato un finale di fortissime emozioni. La corsa è andata a Dario Cataldo, gregario di lungo corso protagonista di una fuga da lontano insieme a Mattia Cattaneo. Roglic è stato messo in difficoltà da un colpo di sfortuna, una foratura poco prima della salita finale di Civiglio che lo ha costretto a ripartire con la bici di un compagno di squadra. Lo sloveno ha perso qualche secondo in salita rispetto agli scatenati Nibali e Carapaz ed è poi finito contro un guardrail in discesa arrivando a 40’’ dai grandi rivali.

Giro, Cataldo e Cattaneo all’attacco

Dopo le grandi montagne dei giorni scorsi, il Giro d’Italia ha affrontato una tappa con meno dislivello, salite più corte, ma su un tracciato molto tecnico e difficile che ha ricalcato la parte finale de Il Lombardia, la classica di chiusura della stagione. La corsa è iniziata con la fuga di Mattia Cattaneo e Dario Cataldo, a cui il gruppo ha lasciato quasi un quarto d’ora di vantaggio. Con una parte iniziale di pianura di 150 km, la corsa è diventata una lunga attesa verso il finale con il Ghisallo, la Colma di Sormano e il Civiglio.

La coppia al comando ha gestito bene il grande margine acquisito, con il gruppo che ha cominciato ad alzare un po’ il ritmo ma senza accelerare davvero sul Ghisallo. La Mitchelton ha poi provato a riaprire i giochi per la tappa sulla Colma, prima con il forcing di Hamilton e poi con un paio di attacchi di Simon Yates, apparso in decisa ripresa.

Il britannico non è però riuscito né a portare via un gruppetto né a fare la differenza da solo ed ha dovuto desistere. Cataldo e Cattaneo hanno superato il Gpm con ancora 4 minuti di vantaggio ed anche la temuta e difficile discesa dalla Colma verso il lago di Como non ha prodotto azioni significative.

Roglic, che sfortuna!

La corsa tra i big della generale è cambiata improvvisamente per un episodio, una foratura di Primoz Roglic nel tratto di saliscendi sul lungolago poco prima di salire a Civiglio. Con le ammiraglie rimaste indietro e il gruppo lanciato a buona velocità lo sloveno ha preso la bici dal compagno Tolhoek per non perdere troppo terreno ed ha dovuto spingere per rientrare. Con una bici non delle sue dimensioni Roglic si è trovato un po’ in difficoltà e non è riuscito a rispondere con la consueta facilità quando gli altri hanno capito di poter approfittare della situazione.

Dopo un primo scatto di Carthy e Yates, Nibali ha così attaccato deciso con un brillantissimo Carapaz. Roglic ha cercato di gestire la difficile situazione scollinando con una decina di secondi di ritardo, ma nella discesa si è trovato ancora in difficoltà, ha sbagliato una curva ed è finito contro il guardrail.

Il capitano della Jumbo è prontamente ripartito senza danni, ma non è riuscito più a trovare un buon feeling nel resto della discesa.

Nibali ha forzato al massimo nella picchiata, prendendo qualche secondo su Carapaz, Carthy e Yates che sono rientri nel piano finale a Como. Tutta la bagarre creata dal problema di Roglic ha demolito il vantaggio di Cataldo e Cattaneo, che però sono riusciti ancora a difendere qualche secondo per giocarsi meritatamente il successo. Cataldo ha preso lo sprint davanti e Cattaneo non è riuscito ad impensierirlo. L’abruzzese ha così regalato la seconda tappa alla sua Astana, che sta trovando nei successi parziali quelle soddisfazioni che da Lopez fin qui non sono arrivate.

Nibali, Yates, Carapaz e Carthy sono arrivati a 11’’, con Lopez, Majka e Landa a 36’’ e un altro gruppetto con Roglic a 51’’.

La nuova classifica vede Richard Carapaz allungare in maniera importante su Roglic, ora staccato di 47’’, mentre Nibali è rimasto a 1’47’’ dalla maglia rosa.