La rabbia maturata dopo il contestato finale della tappa di ieri è pronta a diventare un'ondata di energia positiva per Elia Viviani. Il campione d'Italia aveva tagliato per primo il traguardo della terza tappa del Giro d'Italia ad Orbetello, ma è stato poi declassato dalla giuria per un'irregolarità.

Mentre sorpassava Ackermann, il velocista veronese ha allargato la sua traiettoria arrivando al contatto con Moschetti. I giudici sono stati inflessibili e, nonostante gli avversari di Viviani non abbiano palesato alcuna rimostranza, hanno deciso di declassarlo e di assegnare il successo a Fernando Gaviria.

Viviani: 'Non era una manovra da declassamento'

Il finale della terza tappa del Giro d'Italia è stato ad altissima tensione. Il forte vento, che sul rettilineo conclusivo spirava in senso contrario, e una doppia curva molto stretta in prossimità del traguardo, hanno portato ad uno sprint convulso. Pascal Ackermann ha preso la testa troppo presto e si è trovato ad affrontare un muro di vento che lo ha respinto, mentre alle sue spalle Elia Viviani ha atteso gli ultimi cento metri per uscire dalla sua scia e lanciarsi nello sprint.

Nel suo sorpasso al tedesco, il campione d'Italia ha allargato molto la sua traiettoria, andando a toccare Matteo Moschetti. Viviani non ha perso velocità nel contatto ed è andato a vincere chiaramente davanti a Gaviria e Démare, ma quella deviazione di traiettoria è stata punita con un'applicazione molto rigida del regolamento.

"Ho sentito il contatto con Moschetti, ma il risultato non sarebbe cambiato. Mi sono spostato, non ho guardato dove erano gli altri. Non era una manovra da declassamento", si è difeso il velocista della Deceuninck-QuickStep.

La sportività di Gaviria

Viviani non ha potuto negare di aver cambiato la sua traiettoria, ma si è lamentato per la decisione particolarmente severa della giuria.

"Hanno applicato il regolamento alla lettera, la deviazione c'è stata", ha dichiarato il campione d'Italia, che ora guarda alle prossime tappe per cercare di trasformare questa cocente delusione in una spinta in più: "Dopo una sconfitta ho più motivazioni, dopo una delusione come questa mi sento di poter spaccare la bici", ha promesso l'atleta veneto.

A conferma della decisione molto discutibile della giuria c'è la presa di posizione del corridore che ha beneficiato del declassamento di Viviani, il colombiano Fernando Gaviria, dichiarato vincitore a tavolino della terza tappa: "Il vincitore per me è chi è primo sulla strada - ha affermato lo sprinter della UAE Emirates - Elia oggi ha vinto e merita di essere il vincitore. Io spero di ottenere un successo vero nei prossimi giorni".