Oggi si fa la storia, Novak Djokovic e Roger Federer ne hanno certamente scritto un pezzo perché per tanti anni si parlerà della finale di Wimbledon 2019. La più lunga di sempre, tra le più combattute e spettacolari di ogni epoca che ha visto di fronte certamente due tra i più grandi campioni dell'intera storia del Tennis, forse insieme a Nadal i più grandi 'all times'. Alla fine ha vinto Djokovic, dopo cinque set senza pause, giocati al meglio delle possibilità da entrambi e chiusi con il punteggio di 7-6, 1-6, 7-6, 4-6, 13-12. Il serbo si conferma il miglior giocatore del mondo, ma bisogna tributare a Roger Federer un applauso infinito.
Solo un campione leggendario come lui può arrivare in finale in questo modo e giocarsela con tanta intensità, sulla soglia delle 38 primavere. Un vero peccato che non gli sia riuscita la nona vittoria a Wimbledon, ma tanti complimenti ad uno straordinario Djokovic che ha appena conquistato il suo quinto titolo sull'erba inglese.
Primo set al tie-break, gli errori di Federer danno via libera a Djokovic
In avvio prevalgono i turni di battuta, inizia Federer che tiene a 15 il suo avversario nel primo gioco, mentre Djokovic nel secondo tiene il servizio a zero con un paio di errori in risposta dello svizzero. Nel terzo game, Roger concede due 15 ma si porta comunque avanti 2-1 mentre Nole rischia grosso nel game successivo: il serbo commette anche un doppio fallo e va in difficoltà sul rovescio dell'avversario, si va ai vantaggi che alla fine premiano il numero uno del mondo.
Tutto procede poi regolarmente secondo i turni di battuta fino al decimo gioco, veramente bello e combattuto: Federer conduce 5-4 e con due drop da spellarsi le mani scappa sullo 0-30, Djokovic risponde con tre prime vincenti e rimonta, poi commette doppio fallo portando Roger a due punti dal set, ma riesce a prevalere ai vantaggi.
Successivamente Roger tiene la battuta guadagnandosi almeno il tie-break: accade di tutto, con l'elvetico che si concede anche il lusso di un doppio fallo e con la prima che non vuole saperne di entrare, alla fine chiude il gioco ai vantaggi con due autentiche magie (6-5). Il tie-break diventa effettivo quando Djokovic perviene al pareggio lasciando a zero l'avversario e piazzando anche due ace.
L'epilogo del primo set è dunque identico a quello delle due finali disputate nel 2014 e 2015 e come nella seconda circostanza la spunta il serbo: si gira su minibreak fino al 3-3, poi Federer commette tre errori che danno il via libera a Djokovic.
Secondo set: c'è solo Roger in campo
Il secondo set si apre con il primo break della partita, lo piazza Roger Federer che strappa il servizio al suo rivale apparso improvvisamente più contratto, Nole è pure scivolato sul punto del 15-40 per l'elvetico. Il 'maestro' consolida il break nel secondo game e poi strappa nuovamente il servizio, scappando sul 3-0: avvio di secondo parziale da incubo per Nole Djokovic che inizia a subire la pressione costante e la velocità dl Federer, quest'ultimo consolida anche il secondo break con il tabellone luminoso che segna l'incredibile 4-0.
Timidi segnali di ripresa da parte di Djokovic che riesce a tenere finalmente il turno di battuta, il parziale di 1-4 sembra una montagna da scalare, resa ancora più ripida dallo scatenato Federer che tiene il servizio e riporta a quattro i suoi game di vantaggio con l'ottavo ace, dopo aver sofferto sul 15-30. Nole sembra ormai rassegnato a perdere il set, ne è la prova il suo successivo turno di battuta a vuoto che consegna allo svizzero la vittoria parziale con un incredibile 6-1.
Terzo set: Nole vince nuovamente al tie-break
Il terzo parziale si apre con Federer alla battuta, assolutamente impeccabile con il nono ace del match e Djokovic che non va oltre 15. Il serbo deve assolutamente recuperare le energie mentali dopo il bombardamento subito nel secondo set, stavolta il suo servizio tiene nonostante un doppio fallo, ma la sua risposta continua a difettare tanto da rimanere a zero nel game successivo dove Roger mette in mostra anche uno dei pochi serve and volley della partita.
Con rabbia e determinazione, Nole risponde con un grande turno di battuta e Federer va per la prima volta in difficoltà negli scambi lunghi: 2-2. Nole avrebbe bisogno di una palla-break per cambiare l'inerzia del match, ma quando l'elvetico va in battuta è come assistere alle cannonate di un fortino militare contro un avamposto scoperto: il 71 % per cento di prime in campo la dice lunga sul tennis messo in atto dal 'maestro'. Come nel primo set si procede sui turni di battuta: Djokovic sembra aver ritrovato vigore, Federer al servizio non sbaglia un colpo come nel caso del settimo gioco, vinto a zero dall'elvetico che si porta sul 4-3 piazzando il decimo ace. Nel nono game, sul punteggio di 4 pari, c'è il primo momento di sofferenza di Roger al servizio, va sotto 15-30 ma poi mette a segno tre prime di straordinaria importanza che lo portano sul 5-4.
La pressione è tutta su Djokovic che adesso serve per rimanere nel set e ci riesce ai vantaggi con estrema difficoltà, annullando anche un set-point. Il numero uno del mondo inizia palesemente ad innervosirsi, commette un paio di errori regalando punti a Federer che dopo due ore non ha ancora perso una volta il servizio: la regolarità dei turni di battuta porta al secondo tie-break di giornata per aggiudicarsi un set che assume dunque grande importanza nell'economia del match e qui Djokovic torna improvvisamente in versione automatica andando sul 5-1, subendo la rimonta di Federer sul 5-4, ma piazzando alla fine i due punti decisivi con la forza dei nervi: gli Dei del tennis sembrano nuovamente dalla sua parte.
Quarto set: Federer ha ancora benzina e prolunga la sfida, nonostante la prima palla-break di 'Djoker'
All'inizio del quarto set il copione sembra lo stesso, Djokovic tiene il servizio e 'rischia' di piazzare il suo primo break con l'avversario che va sotto 15-30 e si aggrappa alla sua classe per recuperare e vincere. Resta da vedere quanta benzina sia rimasta nelle sue gambe dopo tre set molto dispendiosi e, soprattutto, la battaglia con Rafa Nadal in semifinale. La risposta arriva nel quinto game, quando Federer torna a mettere a segno una palla-break strappando il servizio a Djokovic e consolida il tutto nel game successivo: 4-2. Nole sembra sorpreso della grande vitalità dell'avversario e finisce per perdere anche il successivo turno di battuta che porta Federer a servire per il set, ma trova non si sa dove la forza di reagire e riesce per la prima volta a strappare il turno di battuta all'elvetico in un gioco lunghissimo terminato ai vantaggi: 3-5.
Successivamente il suo servizio è potente e preciso, Federer resta a 15 e Nole accorcia ulteriormente le distanze: match bellissimo al Centrale che riserverà ancora tante emozioni: Federer infatti torna a servire per il set e non sbaglia un colpo, si va al quinto parziale.
L'equilibrio non si spezza, si va al long-set
Il gioco d'apertura dell'ultimo parziale è facile per Djokovic che subisce solo un 15, Roger tiene poi il servizio e la girandola continua, anche se entrambi iniziano a sentire il peso della battaglia. Tengono ancora i rispettivi turni di battuta, ma con estrema sofferenza: siamo sul 2-2. Il match diventa ancora più intenso, nel quinto gioco Nole sale sul 40-0, ma viene rimontato e, poi, la spunta ai vantaggi: la tensione sul Centrale si taglia con il coltello.
Una svolta potrebbe arrivare nel gioco successivo, quando Djokovic strappa il servizio a Federer portandosi sul 4-2, ma non riesce però a consolidare il break e finisce per subirlo dal suo inossidabile avversario dopo l'ennesimo game deciso ai vantaggi. Al termine di un altro gioco pazzesco, lo svizzero ristabilisce la parità sul 4-4: da adesso in poi ogni punto può essere quello decisivo. Nel nono game, Djokovic tiene il servizio anche se fatica un pò con la prima: sullo score di 5-4 nel quinto set, Roger va a servire per mantenere vivo il suo sogno di vincere Wimbledon per la nona volta e possiede ancora la lucidità necessaria per agguantare l'avversario sul 5 pari: nella circostanza il serbo sul 30 pari arriva a due punti dal titolo, ma la stupenda volée di Federer e la sua grande prima lo tengono in partita dopo 3 ore e 45 minuti di gioco.
Immediatamente dopo, Nole tiene il servizio e si riporta ad un passo dal trionfo mettendo a segno tre punti assolutamente formidabili dopo un doppio fallo. La risposta di Federer non si fa attendere, dopo un altro combattuto gioco risolto ai vantaggi, infatti, vince il suo turno di battuta.
Tie-break sul 12 pari, trionfa Nole
Siamo sul 6-6 e la maratona prosegue, ricordiamo che da quest'anno anche a Wimbledon è stato introdotto il tie-break al 5° set sul 12-12, l'ultima finale terminata al long-set è stata quella vinta da Federer su Roddick nel 2009. Entrambi tengono il servizio, poi arriva il break di Roger Federer che va a servire per il match sullo score di 8-7: strepitoso il suo passante che fa esplodere il Centrale.
Ma questa è una partita infinita, arriva anche il controbreak di Nole che salva addirittura due match-point e poi mantiene intatto il turno di battuta per il nuovo vantaggio, Federer risponde: 9-9 dopo oltre 4 ore di gioco. Si procede punto a punto, nessuno dei due tennisti perde più il servizio e si arriva dunque all'inevitabile tie-break sul 12-12: curiosità statistica, si tratta della finale di Wimbledon più lunga di sempre visto che ha superato le 4h e 48' della sfida del 2008 tra Federer e Nadal. Nole sembra averne ancora da spendere, con tutta la forza di cui è capace il suo tennis si porta sul 4-1 e, successivamente, sul 6-3 ad un passo dalla vittoria che arriva al termine di un breve scambio. A fine partita Nole strappa un ciuffo d'erba e lo assaggia, bacia il campo e ringrazia il pubblico: oggi ha probabilmente ottenuto la sua immortalità.