Una delle tappe sulla carta più facili di questo Tour de France, la decima con arrivo ad Albi, rischia di diventare il momento decisivo dell’intera corsa. Il vento ha spezzato il gruppo in più parti e il Team Ineos è stato abile a proteggere i suoi leader Bernal e Thomas, rimasti sempre nelle prime posizioni. Hanno perso invece tantissimo terreno molti degli avversari più agguerriti della corazzata britannica, da Thibaut Pinot a Rigoberto Uran, passando per Richie Porte e Jakob Fuglsang. La tappa si è risolta in uno sprint tra circa quaranta corridori, con Wout Van Aert che è riuscito a battere di una manciata di centimetri Elia Viviani.

Tour de France, giornata di vento

La decima tappa del Tour con arrivo ad Albi doveva passare come una giornata interlocutoria dedicata ai velocisti. Invece a causa del vento i distacchi sono fioccati più che in una tappa di montagna e il Team Ineos, fortissimo nel difendere i propri capitani, ne è uscito con una situazione favorevolissima. La corsa è iniziata con una fuga di corridori fuori classifica, sei coraggiosi attaccanti che hanno cercato di sfuggire al controllo delle squadre dei velocisti.

A provarci sono stati Michael Schar, Tony Gallopin, Anthony Turgis, Odd Eiking, Natnael Berhane e Mads Wurtz.

Il gruppo non ha però mai concesso troppo spazio, finchè la corsa si è accesa negli ultimi 40 km quando il vento trasversale si è fatto più intenso. La EF ha accelerato per prima in testa al gruppo, ma poi il suo leader Rigoberto Uran è stato una delle vittime di questa situazione.

Ineos, Bora e Deceuninck hanno scatenato i propri passisti e uomini da classiche per lanciare la corsa su ritmi vertiginosi e spezzettare il gruppo, finchè davanti sono rimasti appena una quarantina di corridori che hanno in breve annullato la fuga iniziale.

Van Aert, la Jumbo vince ancora

Sono rimasti attardati a causa del vento molti degli pretendenti al podio finale di questo Tour de France.

Thibaut Pinot, Rigoberto Uran, Richie Porte e Jakob Fuglsang sono rimasti in una seconda parte del gruppo. Attardato da una caduta Mikel Landa è precipitato ancora più indietro in un altro drappello comprendente Fabio Aru, tutti impegnati al 100% anche in prima persona per cercare di riparare ad una situazione complicatissima. Il gruppetto di Pinot ha dato l’impressione di poter rientrare approfittando di un tratto di percorso più riparato, ma rimasto con pochi gregari ha dovuto alla fine rallentare e cedere al ritmo indiavolato imposto soprattutto dagli Ineos.

Nel finale è stata la Sunweb a prendere in mano la situazione per guidare lo sprint di Matthews, ma il corridore australiano è stato sorpreso quando gli avversari hanno lanciato la volata superandolo di slancio.

Wout Van Aert lo ha passato a sinistra con Viviani che ha cercato di affiancarlo ma senza trovare lo spunto per il sorpasso. Il belga tre volte iridato del ciclocross ha così firmato il successo davanti ai più grandi velocisti del gruppo, Viviani, Ewan, Matthews e Sagan nell’ordine, confermando di essere un talento ancora da scoprire. Per la Jumbo Visma è arrivata la quarta vittoria con tre uomini diversi in questa prima parte di Tour eccezionale.

Il gruppetto di Pinot, Uran, Porte e Fuglsang ha concluso a 1’40’’, Landa con Ciccone e Aru a 2’09’’, distacchi che alla fine per qualcuno potrebbero essere determinanti per la vittoria del Tour.

In classifica Alaphilippe ha mantenuto saldamente la sua maglia gialla con la coppia della Ineos formata da Thomas e Bernal che torna ad essere il punto di riferimento per la vittoria finale.