A differenza del calcio, nel Tennis non si parla mai di chi ha meritato, tirato di più in porta o dell'operato dell'arbitro. Nel tennis, il punteggio finale decreta il vincitore e, generalmente, anche in una finale combattuta, tirata ed equilibrata, non lascia spazio a discussioni. Al massimo, qualche piccolo rammarico ma niente più.

Il match del secolo

La finale maschile dell'edizione 2019 del torneo di Wimbledon, giocata ieri pomeriggio sull'erba dell' All England Lawn Tennis Club Centre Court di Londra, è già considerata come il match del secolo o, comunque, una delle più belle partite di tutti i tempi al pari di sfide epiche come quella del 1980 tra Borg e McEnroe, altra sfida col Campo Centrale di Wimbledon protagonista.

Questo giudizio lo darà il tempo, agli spettatori e agli appassionati che hanno seguito questo meraviglioso spettacolo sportivo, resteranno le emozioni, la gioia, la sorpresa di aver assistito ad un match epico, durato la bellezza di 4 ore e 57 minuti. Ha vinto Djokovic col punteggio di 7-6 1-6 7-6 4-6 13-12 ma, su testate giornalistiche e web, tra i tifosi e gli sportivi sembra sia rimasto qualche dubbio. Non sul vincitore ufficiale, naturalmente, ma sul fatto che probabilmente Roger Federer avrebbe meritato qualcosina in più. E dando un'occhiata alle statistiche, saltano fuori dei numeri sorprendenti.

Le statistiche della finale

Partiamo dal fatto che è stato un match durissimo perché, entrambi, avevano di fronte il rivale più difficile da affrontare in questo momento.

Stiamo parlando di una sfida paragonabile al mitico incontro Foreman - Alì o alla grande finale dei 100 metri di atletica a Seul 1988, tra Carl Lewis e Ben Johnson.

I numeri dicono che Federer ha vinto più punti totali, 218 a 204, con una percentuale maggiore di punti vinti sia con la prima, 79 a 74%, sia con la seconda di servizio, 51 a 47.

Inoltre, lo svizzero è stato più efficace anche al servizio con 25 aces, contro i 10 di Djokovic. Scorrendo ancora qualche statistica, si può notare come Roger abbia tolto il servizio al serbo ben 7 volte, a fronte di soli 3 break effettuati dal numero 1 del mondo in tutta la partita.

Ma il dato più eclatante, è il computo di punti vincenti a fronte degli errori gratuiti : Nole ha una statistica di 54 vincenti e 52 gratuiti, il campione di Basilea numeri impressionanti che parlano di 94 vincenti e 62 errori non forzati.

Difficile dare una spiegazione logica però, andando a vedere altri dati, balza all'occhio la freddezza di Djokovic nei momenti più importanti. Il trentaduenne di Belgrado, nei tre tie break ha fatto 21 punti contro i 12 di Federer, anche grazie agli 11 errori gratuiti dello svizzero contro 0 del serbo.

In questi due giorni, abbiamo sentito svariate opinioni sul fatto che lo svizzero non sia stato così glaciale come Nole e, indicativamente, è vero. Però, Roger ha trasformato il 54% delle palle break (8 su 13) contro il 38% delle occasioni sfruttate da Djokovic (3 su 7) e questo è un dato che va in controtendenza.

Conclusione

I numeri parlano di un giocatore, Federer, che ha cercato e ottenuto piu' punti, fatto più aces e meno doppi falli, trasformato più palle break e perso i tre set sempre e solo al tie break.

Insomma, se c'è un giocatore che avrebbe meritato di vincere ai punti, questo è il fuoriclasse di Basilea. Ma il punteggio finale dice il contrario e proclama vincitore il freddo, grandissimo "Muro di gomma" che risponde al nome di Novak Djokovic.

Che sia stato il destino, il caso, la fortuna o un pizzico di emozione in più dell'avversario a decidere la partita non importa. Roger Federer ha avuto due match point sul proprio servizio e, in quei casi, l'avversario non può far altro che sperare di non subire un ace. E' andata così e a Djokovic il pregio di aver sfruttato alla grande una seconda occasione. Ad entrambi, il merito di aver dato vita ad un match memorabile e indimenticabile.