L’arrivo in salita di Mas de la Costa, traguardo della settima tappa della Vuelta Espana, ha dato una misura più chiara dei valori in campo tra i pretendenti al successo finale. Miguel Angel Lopez è tornato in possesso della maglia rossa, ma il colombiano non ha mostrato la superiorità evidenziata nella prima sfida in quota a Javalambre ed ha corso sempre sulla difensiva. La tappa è andata ad Alejandro Valverde, che nel finale ha battuto Primoz Roglic con una delle sue classiche stoccate. Si è rivisto anche un buon Fabio Aru nella top ten di giornata.
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Vuelta, anche Gilbert nella fuga
La settima tappa della Vuelta Espana offriva un arrivo nel più classico stile della corsa iberica, una rampa di 4 km con pendenze da capogiro per arrivare a Mas de la Costa. L’avvio è stato intensissimo, con una prima ora a quasi 50 di media e diversi tentativi di fuga che non sono riusciti a prendere il largo. Finalmente è poi riuscito ad evadere un gruppo con Philippe Gilbert (Deceuninck), Sergio Henao (UAE), Stephane Rossetto (Cofidis), Gianluca Brambilla (Trek Segafredo), Jelle Wallays e Tomsz Marczynski (Lotto Soudal), Quentin Jaregui (AG2R), Michael Storer (Sunweb), Sebastian Henao (Ineos) e Cyril Barthe (Euskadi Murias).
Il gruppo però non ha concesso troppo spazio, per la chiara intenzione della Movistar di giocarsi anche il successo di tappa. La squadra spagnola ha tirato a fondo per buona parte della corsa, aiutata poi anche dalla Astana nella parte finale. Sulla salita di Puerto del Salto del Caballo sono rimasti al comando Gilbert, Brambilla, Sergio e Sebastian Henao.
Gilbert ha poi forzato sui saliscendi che precedevano la salita finale seguito da solo Sergio Henao, ma il gruppo è andato a prenderli sulle prime rampe verso Mas de la Costa.
Lopez di nuovo leader
Nei 4 km al 12% di pendenza media della salita conclusiva la Jumbo Visma ha subito preso in mano le operazioni, ma è stato Nairo Quintana a fare la selezione definitiva con un primo affondo.
Il colombiano è parso il più incisivo oggi, ma la strategia della Movistar ha inteso probabilmente favorire Valverde. Con i due leader della squadra spagnola sono rimasti i soli Miguel Angel Lopez e Primoz Roglic, a comporre il quartetto dei grandi favoriti alla vittoria finale di questa Vuelta Espana e tutti gli altri più staccati. Valverde è sembrato arrancare un po’ verso metà salita in un passaggio molto duro, ma gli altri non hanno trovato le energie per approfittarne in un’ascesa talmente dura da appiattire un po’ i valori.
Quintana ha dato solo un’altra piccola accelerata ormai nell’ultimo chilometro per poi lasciare spazio alla classica volata finale di Valverde che ha piegato anche un coriaceo Roglic.
Lopez e Quintana ha perso 6’’ nello sprint finale, ma al capitano della Astana il risultato è stato sufficiente per riprendere ancora una volta la maglia rossa sfilandola a Dylan Teuns, rimasto staccato già nelle fasi centrali della corsa ed uscito di classifica.
Dietro al quartetto dei grandi sono arrivati Majka, Ion Izagirre e Tadej Pogacar con Fabio Aru subito alle spalle. Il corridore sardo è sembrato molto più incisivo rispetto ai giorni scorsi quando aveva sofferto molto i postumi della caduta nella cronosquadre. Aru è arrivato a soli 51’’ e si è affacciato tra i primi dieci della classifica generale, dove Lopez comanda con 6’’ su Roglic, 16’’ su Valverde e 27’’ su Quintana.
Da segnalare purtroppo il ritiro di Formolo per i postumi della caduta di ieri.
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