La Vuelta Espana è sempre più nelle mani di Primoz Roglic. Il leader della Jumbo Visma ha corso da padrone in una delle tappe che sembravano più ostiche per lui, quella con arrivo in salita a Los Machucos, rafforzando la sua maglia rossa. La tappa è stata un’apoteosi del Ciclismo sloveno, con Tadey Pogacar e Roglic da soli nel finale, capaci di staccare tutti gli avversari. Il giovane talento della UAE Emirates ha confermato tutte le sue qualità inserendosi di forza sul podio e prendendosi la vittoria di tappa.

Vuelta, Higuita all’attacco

La tappa numero tredici della Vuelta Espana era attesa come uno dei punti chiave dell’intera corsa in virtù del difficile arrivo in salita di Los Machucos, un’ascesa di circa 7 km con pendenze fin oltre il 20%.

La corsa è iniziata anche oggi con un ritmo veloce e diversi tentativi di fuga finché si è formato un folto gruppo comprendente anche Higuita, Gilbert, Latour, Poels, De la Cruz, Fabbro, Brambilla e Henao. Il gruppo principale ha continuato con il ritmo regolare imposto dalla Jumbo Visma di Roglic, disinteressato ad inseguire gli attaccanti. I battistrada hanno guadagnato fino a otto minuti, riportando Sergio Higuita in zona podio visti i suoi dieci minuti di distacco in classifica.

La Astana ha poi dato un deciso cambio di passo a 30 km dall’arrivo, con ancora due Gpm di 3° categoria da affrontare prima della salita finale. La squadra di Lopez ha demolito il divario dalla fuga, permettendo agli uomini di classifica di potersi giocare anche il successo di tappa.

Pogacar vede il podio

Lo spagnolo Saez ha tentato una coraggiosa azione isolata partendo dalla fuga, ma sulle prime rampe della salita finale, con lunghi tratti da vero muro, si è piantato. A sostituirlo è stato Armirail, e più avanti Pierre Latour. Lo scalatore della Groupama, scomposto ma molto incisivo, si è dimostrato il più forte tra i fuggitivi, ma anche lui non ha potuto resistere al rientro dei campioni.

La spinta della Astana non ha trovato conferme da Miguel Angel Lopez, che è rimasto staccato già verso metà dell’ascesa finale. Nairo Quintana ha provato ad alzare il ritmo, ma non è riuscito a fare la differenza ed è stato raggiunto da Roglic, Valverde, Majka e Pogacar.

La maglia rossa si è allora messa a comandare le operazioni, facendo la sua corsa come una cronoscalata e solo il giovane connazionale Pogacar è riuscito a tenere il suo passo e a dargli man forte, con tutti gli altri sparpagliati sulle dure rampe di Los Machucos.

Latour è stato ripreso e staccato dalla coppia slovena ormai in vista dell’ultimo chilometro con Roglic che non è andato a contendere la vittoria di tappa al talento della UAE. Tadej Pogacar ha così conquistato il suo secondo successo in questa Vuelta Espana, il suo debutto nei grandi giri che lo sta già consacrando come un campione ad appena 21 anni.

Roglic ha concluso la tappa come vincitore virtuale avendo allungato su tutti gli inseguitori in chiave successo finale, ormai il suo unico e vero obiettivo.

Valverde e Quintana hanno infatti perso una trentina di secondi e Lopez, grande sconfitto di giornata, un minuto.

In classifica il capitano della Jumbo Visma ha ora 2’25’’ su Valverde, mentre Pogacar sale sul podio provvisorio a 3’01’’. Con questa situazione la Astana e la Movistar dovranno per forza cercare qualcosa di diverso dal punto di vista tattico per cercare di riaprire una corsa che appare saldamente nelle mani di Roglic.