Il 2020 dovrà essere la stagione del pieno riscatto per Fabio Aru. Lo scalatore sardo è reduce da due anni tormentati e senza nessun risultato di rilievo, un bilancio fallimentare a confronto con le attese corroborate anche da un faraonico ingaggio alla UAE Emirates. L’ex Campione d’Italia ha concluso il suo 2019 anzitempo con un ritiro alla Vuelta Espana a causa di un virus, ultimo intoppo di una serie di disavventure che lo hanno condizionato, e a causa di quel problema non è ancora pronto ad impegnarsi a pieno regime. Nonostante tutto però Aru resta pienamente convinto delle sue possibilità di tornare quello che era nei primi anni della carriera.

Aru: ‘Vorrei che mi dicessero le cose in faccia’

L’arrivo in una squadra ambiziosa come la UAE Emirates con un contratto lungo e particolarmente ricco sembrava l’inizio di un’avventura vincente per Fabio Aru. Invece di essere lanciato definitivamente tra i grandi delle corse a tappe, lo scalatore sardo ha però vissuto due anni da incubo nel team mediorientale, tra prestazioni anonime se non disastrose, cadute e problemi fisici. Quest’anno Aru si è fermato in primavera per sottoporsi ad un intervento all’arteria iliaca ed è rientrato in giugno correndo poi un discreto Tour de France che faceva sperare in una rapida ripresa. Invece alla Vuelta Espana il corridore della UAE è uscito presto di scena complice un virus che ancora oggi non ha superato del tutto.

“Posso fare solo uscite brevi, massimo due ore” ha confidato Aru in un’intervista alla Gazzetta dello Sport.

L’ex Campione d’Italia sa che sul suo conto e su un possibile ritorno ai vertici c’è molto scetticismo visti i risultati di questi ultimi anni. Aru ha respinto le critiche, attribuendo il suo declino ai problemi di salute che lo hanno condizionato.

“Vorrei che me lo dicessero in faccia, anche per valutare se conoscono quello che mi è successo o se parlano solo per parlare” ha dichiarato Aru.

‘Non escludo un passo indietro definitivo’

Il vincitore della Vuelta 2015 resta convinto e fiducioso sul suo ritorno ai vertici ora che i problemi fisici sembrano in via di risoluzione.

Da gennaio Aru potrà riprendere ad allenarsi con maggior intensità per programmare la stagione del riscatto. “Sono convinto di aver perso due anni non per colpa mia, ma sono altrettanto convinto di poter tornare ai miei livelli” ha ribadito il corridore della UAE Emirates.

Fabio Aru ha però anche aperto la porta ad un’ipotesi clamorosa, una possibile uscita di scena dal ciclismo qualora si rendesse conto di non essere più in grado di lottare per vincere. “Non escludo un passo indietro definitivo, ma la ritengo un’ipotesi fantascientifica, so di avere le gambe per stare con i primi” ha confidato Aru. Il corridore sardo non ha parlato di programmi di corse ed obiettivi, spiegando di non aver ancora deciso quale grande giro affrontare, ma non ha nascosto la voglia di far parte del progetto azzurro per le Olimpiadi di Tokyo che si disputeranno su un percorso particolarmente impegnativo e adatto agli scalatori.