Davide Cassani è soddisfatto per il semaforo verde che da lunedì 4 maggio consentirà la ripresa degli allenamenti individuali nel mondo del Ciclismo. La scorsa settimana, il Commissario Tecnico della Nazionale maschile aveva rilasciato delle dichiarazioni piuttosto severe in merito al lockdown, parlando di "guinzaglio che sta diventando troppo stretto al collo".

Adesso però, raggiunto telefonicamente dall'Ansa, ha appoggiato la decisione del Governo di far ripartire gli allenamenti - pur mantenendo le distanze di sicurezza - aggiungendo però che il rispetto di alcune regole potrebbe diventare complicato da rispettare durante le competizioni vere e proprie.

Cassani sulla ripresa degli allenamenti: 'È un passo che mi trova d'accordo'

Cassani ha appoggiato la decisione delle istituzioni governative di far riprendere gli allenamenti individuali a partire da lunedì prossimo. Il 59enne di Faenza all'Ansa ha detto che, in effetti, la situazione sanitaria in Italia sembra in miglioramento, con gli ospedali che ormai sono "meno saturi".

Ha assicurato, inoltre, che i ciclisti avranno un comportamento responsabile, ricordando che l'intero movimento è stato il primo a fermarsi durante la fase più acuta dell'emergenza, e aggiungendo che sicuramente al momento della ripresa verranno rispettate le regole. D'altronde, l'ex atleta ha ricordato che nel ciclismo vi è l'abitudine di allenarsi da soli: "Avremo sempre la mascherina in tasca da usare se ci fermeremo - ha sottolineato - e manterremo una distanza di 20-30 metri dagli altri".

Cassani ha chiarito anche la portata del suo sfogo su Facebook quando, chiedendo al Governo se ormai fosse giunto il momento di uscire, aveva parlato di un guinzaglio che ormai si stava stringendo sempre di più intorno al collo. Il CT della Nazionale di ciclismo ha spiegato che la sua era stata una richiesta "rispettosa" soprattutto per farsi da portavoce di tanti giovani atleti: "Per loro lo sport può essere una valvola di sfogo - ha evidenziato - per mantenere un equilibrio psicologico in questo momento così difficile".

Davide Cassani: 'Correre le gare sarà più complicato che allenarsi'

Davide Cassani ha affermato che la ripartenza degli allenamenti individuali è certamente un segnale positivo, mentre ha espresso qualche dubbio in più per quanto potrebbe accadere durante le corse, dicendo che sarà "più complicato di allenarsi".

L'ex corridore di Faenza non ha nascosto un certa preoccupazione per il futuro dell'intero movimento, soprattutto a livello giovanile.

Infatti, da un lato ha ricordato che il ciclismo "è uno sport di talento, non di tecnica", dunque non andrà persa un'intera generazione di potenziali campioni; dall'altro però ha manifestato qualche timore per la sopravvivenza di tutte quelle società che vivono di sponsor e dell'impegno di tanti volontari. Infatti, se dovessero ritrovarsi in crisi e chiudere la propria attività: "Sarebbe un disastro per il ciclismo".

In un'altra intervista concessa a RaiSport, Cassani si è soffermato sul calendario professionistico che si prevede molto intenso, con le grandi corse a tappe quali Tour de France, Giro d'Italia e Vuelta di Spagna che si terranno da agosto a novembre. L'ex ciclista ha ammesso che si tratta di un programma fitto che, in tre mesi, comprenderà degli impegni che tradizionalmente vengono preparati nell'arco di otto mesi circa di lavoro.

Dunque, pur dicendosi fiducioso, si è augurato "che tutto questo si possa realizzare".

Infine, parlando dell'eventualità che in questo periodo complicato la bicicletta possa essere riscoperta come mezzo da utilizzare quotidianamente, il CT azzurro ha detto che effettivamente si tratta di un mezzo sicuro: "Perché alla fine vai da solo e puoi evitare i trasporti pubblici".