È successo un po’ di tutto nella quarta e penultima tappa del Criterium del Delfinato, una frazione di montagna con l’arrivo in salita a Megeve. La tappa si è decisa con una fuga partita nelle fasi iniziali, che ha premiato il tedesco Lennard Kamna, al primo successo della carriera.
Tra ritiri e cadute la corsa ha però riservato grandi sorprese tra gli uomini di alta classifica. Poco prima del via è arrivata la notizia dell’abbandono di Egan Bernal, in difficoltà per un dolore alla schiena e fermato in via precauzionale. La tappa è stata poi segnata da diverse cadute, tra cui quella del capoclassifica Primoz Roglic, ripartito con delle vistose abrasioni, di Steven Kruijswijk ed Emanuel Buchmann, entrambi costretti al ritiro e tutti da valutare in vista del Tour de France che parte tra due settimane.
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— BORA – hansgrohe (@BORAhansgrohe) August 15, 2020
Problema alla schiena per Bernal
La quarta tappa del Criterium del Delfinato ha continuato a proporre montagne su montagne, unico tema di questi cinque giorni della corsa francese. I corridori hanno scalato la Monte de Bisanne e l’ascesa finale verso l’arrivo di Megeve dopo aver affrontato già nelle fasi iniziali diverse salite e saliscendi. La prima notizia importante è arrivata già prima della partenza con il ritiro di Egan Bernal, uno dei corridori più attesi sia in questa corsa che all’imminente Tour de France dove sarà chiamato a difendere la maglia gialla dello scorso anno.
Lo scalatore colombiano ha lamentato dei dolori alla schiena e d’accordo con lo staff della Ineos ha deciso di ritirarsi per non correre il rischio di peggiorare la situazione.
Dopo pochi chilometri si è formata al comando una fuga di quindi corridori, con tra gli altri anche Alaphilippe, De Gendt, Masnada, Kwiatkowski, Kamna, De la Cruz, Luis Leon Sanchez e Mohoric.
Nel gruppo degli uomini di alta classifica sono arrivati purtroppo tanti brividi a causa delle cadute. Nella discesa dal col de Plan Bois sono finiti a terra Emanuel Buchmann, terzo in classifica, il suo compagno Gregor Muhlberger e Steven Kruijswijk. Tutti e tre i corridori sono stati costretti al ritiro e per Kruijswijk la squadra ha parlato di una lussazione alla spalla.
Il volo di Roglic, la prima di Kamna
Un altro brivido è arrivato nella discesa della Cote d’Hery sur Ugine, quando è stato Primoz Roglic a cadere. Il leader della corsa è stato subito aiutato da Wout van Aert ed è rientrato velocemente in gruppo con però delle vistose abrasioni. Il gruppo ha poi subito l’accelerata imposta dalla Bahrain McLaren sulla Monteè de Bisanne, ma Roglic ha reagito bene. Passata la sfuriata dei compagni di Landa, la Jumbo Visma ha ripreso in mano la situazione con Dumoulin e Kuss calmando la corsa. Il gruppo si è ridotto notevolmente sulla Montè de Bisanne, ma la Jumbo ha poi rallentato permettendo il rientro di tanti corridori, tra cui van Aert, e la buona riuscita della fuga iniziale.
Al comando intanto il gruppetto dei fuggitivi si è selezionato sulla salita di Bisanne per poi darsi battaglia già all’inizio dell’ascesa finale verso l’arrivo. Elissonde ha acceso la bagarre sulla salita di Megeve, ma sul francese è poi rinvenuto a doppia velocità il tedesco Lennard Kamna. Il corridore della Bora ha subito guadagnato un buon vantaggio ed anche due campioni come Alaphilippe e Kwiatkowski non sono riusciti a dare vitalità alla rincorsa.
Kamna è così andato a vincere la sua prima corsa da professionista, con De la Cruz al secondo posto e Alaphilippe al terzo, mentre Masnada ha chiuso sesto.
Sorti dans les derniers kilomètres, 🇩🇪@lennardkaemna l’emporte à l’altiport de Megève.
⏪ Revivez le dernier kilomètre de l'étape 3 du #Dauphiné.
After attacking in the last kilometers, 🇩🇪@lennardkaemna resists to take the win in Megève altiport.
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Il gruppo degli uomini di classifica ha raggiunto l’arrivo con tre minuti di ritardo, senza particolari sussulti se non un effimero scatto di Lopez subito stoppato.
Roglic ha così portato al traguardo la sua maglia gialla superando una tappa che era diventata molto difficile dopo la caduta. Lo sloveno guida ora la classifica del Criterium del Delfinato, alla vigilia dell’ultima tappa, con 14’’ su Pinot, 24’’ su Guillaume Martin, 26’’ su Landa e Daniel Martinez.
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