La strepitosa vittoria del Tour de France ottenuta ribaltando la corsa nella cronometro di Planche des Belles Filles, ha creato un interesse enorme attorno a Tadej Pogacar. Ad appena 22 anni, alla seconda stagione nel professionismo, Pogacar è già tra le stelle più splendenti del Ciclismo mondiale e sembra avere tutte le carte in regola per entusiasmare gli appassionati per molto tempo e conquistarsi un posto importante nella storia di questo sport. Del giovane campione sloveno lanciato dalla UAE Emirates non si conoscono ancora molte cose, sia per la sua giovane età che per l’apparente timidezza con cui si approccia ai mezzi di comunicazione.

In un’intervista rilasciata a Eurosport il suo allenatore Inigo San Millan ha fatto scoprire a tutti qualche aspetto nuovo e interessante del campioncino sloveno.

San Millan: ‘Parametri impressionanti e qualità mentali da Indurain’

Inigo San Millan non è un personaggio noto al grande pubblico del ciclismo. Spagnolo di Vitoria, classe ’71, si è formato in Colorado, ha ottenuto un dottorato in fisiologia all’Università dei Paesi Baschi per poi tornare negli Stati Uniti dove tuttora svolge la sua attività di preparatore di numerosi atleti professionisti di svariati sport, dal canottaggio al ciclismo passando per nuoto e triathlon.

San Millan è entrato nel ciclismo professionistico con la Garmin nel ruolo di responsabile delle prestazioni, portando Ryder Hesjedal alla vittoria del Giro d’Italia nel 2012.

Dalla fine del 2018 è il capo allenatore della UAE Emirates, iniziando il suo lavoro proprio nel periodo in cui il team ha ingaggiato Tadej Pogacar. Nonostante la sua esperienza al fianco di tanti altri campioni il professore spagnolo è rimasto sbalordito dal potenziale del giovane corridore sloveno. “E’ un ragazzo con parametri fisiologici impressionanti uniti a qualità mentali che ricordano Indurain.

Si è visto dalle immagini prima della cronometro quanto fosse rilassato, lui non perde mai la calma, sa lavorare in squadra, è gentile, umile e ha senso dell’umorismo” ha raccontato San Millan.

‘Una capacità di recupero straordinaria’

Il capo allenatore della UAE Emirates ha spiegato di non aver avuto nessun dubbio sull’opportunità di schierarlo al via di un grande giro già nella stagione scorsa, quella del debutto nel ciclismo professionistico in cui Pogacar è arrivato terzo alla Vuelta Espana vincendo anche tre tappe.

“Non abbiamo avuto paura di portarlo alla Vuelta pur essendo così giovane, con le sue straordinarie capacità di recupero non c’era il rischio di scioglierlo. Dai dati fisici sapevo che sarebbe stato molto in alto in classifica, mi sono chiesto come avrebbe reagito di testa. Abbiamo visto a fine Vuelta non solo quanto fosse forte ma anche fiducioso e motivato” ha raccontato San Millan spiegando anche che quella prestazione eccezionale alla Vuelta dello scorso anno fu ottenuta senza il beneficio della preparazione in altura.

“Avrebbe fatto meglio, ma non volevamo sottoporlo a tre settimane in altura e poi tre settimane in corsa ad appena 20 anni” ha spiegato l’allenatore spagnolo. Lo staff della UAE ha però capito di poter portare Pogacar ad un livello ancora più alto con una preparazione più specifica, cosa che è stata programmata in funzione del Tour de France di quest’anno.

il corridore sloveno si è allenato per tre settimane a Sierra Nevada prima del debutto stagionale ed è poi tornato in quota a Sestriere prima della partenza del Tour.

San Millan ha raccontato anche un episodio curioso di questa lunga marcia di avvicinamento al Tour de France. “A maggio era già così in forma che ho dovuto chiedergli di stare una settimana senza toccare la bici, e lui lo ha fatto”.

‘Gli abbiamo detto di andare a tutta’

L’allenatore della UAE ha rivelato anche alcuni retroscena della cronometro che ha sancito la vittoria di Tadej Pogacar al Tour de France. San Millan sapeva che il suo corridore avrebbe potuto fornire una prestazione di quel livello, ma si è detto un po’ sorpreso “dall’affondamento finale di Roglic”, individuando le capacità di recupero di Pogacar come uno dei fattori chiave della vittoria.

“In quello Tadej è eccezionale” ha dichiarato San Millan.

Uno dei particolari che durante la crono ha stupito molto gli appassionati è stata la mancanza di potenziometro e ciclo computer sulle biciclette usate da Pogacar, sia su quella da strada che quella specifica per le cronometro. “Non avevamo bisogno del potenziometro su nessuna delle due bici. Gli abbiamo detto di andare a tutta, perché sa calcolare come arrivare al top per un’ora con entrambe le bici, sono circa 415 watt per i suoi 65 kg. Preferiamo che sia in questo modo piuttosto che essere dipendente dal potenziometro” ha commentato il capo allenatore della UAE.