"Se hai un corpo, allora sei un atleta", questo lo slogan della Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali (Fispes) che sin dalla sua nascita, avvenuta nel 2010, si occupa di perseguire finalità sportive di livello promozionale e agonistico per persone con disabilità fisiche e sensoriali quali cerebrolesioni, amputazioni o con possibilità o meno di deambulazione.

In esclusiva per Blasting News, il segretario generale della Fispes, Arianna Mainardi ha parlato del progetto Energy Family Progect, ancora in fase embrionale, e delle progettualità federali in vista della ripartenza ufficiale dei campionati delle specialità Atletica leggera paralimpica, Rugby in carrozzina, Calcio amputati e Calcio a 7 sperimentale, previsti dall'11 al 13 settembre 2020 a Jesolo.

Fispes, l'intervista ad Arianna Mainardi

Parliamo di "Energy Family Progect", di cosa si tratta, esattamente?

"Energy Family Progect, è un'associazione che, seppur neonata, per la Fispes rappresenta un'opportunità interessante in quanto raccoglie bimbi con disabilità fisiche, soprattutto amputazioni e con malformazioni degli arti, che potrebbero ben inserirsi nelle attività e nelle discipline sportive previste dalla nostra federazione quali, per esempio, l'Atletica ed il Calcio Amputati. Sostanzialmente è ancora un progetto in divenire e non abbiamo ancora stipulato un protocollo d'intesa, ma ci stiamo conoscendo per capire le modalità in cui potremo reciprocamente collaborare. La Fispes, da sempre, segue quella che viene definita "la filosofia dei compagni di viaggio", e cerca quante più opportunità possibili per fare rete con altre associazioni sul territorio, mettendosi a disposizione per raggiungere gli obiettivi intrapresi".

Cominciare sin dall'età pediatrica questo tipo di attività adattate, è un po' diverso rispetto alla pratica in età adulta, è corretto?

"Si, assolutamente. Nel caso dei bimbi, iniziare il prima possibile è molto importante in quanto consente loro di avere una graduale crescita dell'autostima e perché lo sport permette loro di fare delle cose che li aiutano a non sentirsi diversi rispetto agli altri.

Inoltre, secondo quanto è emerso dai dati Istat dello scorso 2019, le persone che godono di maggiore autostima sono quelle che hanno, in qualche modo, incontrato lo sport. Questo riduce le possibilità di sviluppare ansie e depressioni, incentiva e permette di coltivare rapporti sociali e dà anche sostegno alle famiglie che, in questo modo, beneficerebbero di un'opportunità in più per vivere la socialità e la quotidiana normalità".

Una stagione sportiva che riparte dopo un periodo difficile , quali sono le novità che ci attendono?

"Inutile dirlo, quello che ci ha preceduto è stato un periodo difficile in cui abbiamo visto saltare tutti gli eventi sportivi, partendo dalle Paralimpiadi fino a quelli più piccoli. Abbiamo, però, deciso di rimetterci in gioco, con tutte le tutele del caso e nel rispetto dei protocolli di sicurezza, perché gli atleti hanno tutti voglia di ripartire con le gare vere e proprie, dopo un lockdown fatto di allenamenti in casa e video tutorial. I campionati delle discipline Fispes, che si disputeranno nel week-end tra l'11 ed il 13 settembre prossimi a Jesolo, intendono configurarsi come messaggio di ripartenza e di forza, sono la rappresentazione di una nostra esigenza di tornare a sentirci più forti ed uniti che mai anche se a porte chiuse".

Quale può essere secondo Arianna Mainardi, un modo maggiormente efficace per diffondere la cultura e la filosofia paralimpiche?

"Credo che, come tutte le cose che non si conoscono, nel momento in cui diventano "visibil e familiari", inevitabilmente vengano recepite ed assorbite. Comunicare e diffondere al massimo ciò che gli atleti fanno, potrebbe stimolare una sorta di "familiare normalità" nell'interlocutore. Questo perché ciò che emerge quando si osserva un atleta in gara, sono le sue abilità e non la sua disabilità".