Le prime perizie sull'incidente di Alex Zanardi, avvenuto lo scorso 19 giugno, hanno chiarito alcuni dubbi sulla dinamica dell'accaduto: l'atleta paraolimpico procedeva in particolare a una velocità di 50 km orari sulla strada provinciale di Pienza ma avrebbe perso il controllo della sua bici subito dopo un tornante. La cosa lo avrebbe portato a invadere la corsia opposta e ad urtare violentemente un camion che sopraggiungeva invece ad una velocità di 38 km orari.
Queste le conclusioni alle quali sono arrivati il professor Dario Vangi e Matta Stangi, perito di parte del conducente del camion, Mario Ciacci, che, attualmente, risulta indagato per lesioni colpose.
Le indagini che la Procura sta portando avanti da mesi, sono arrivate, forse, ad una conclusione. In seguito alle perizie non risulterebbe esserci stato alcun problema meccanico alla bici né buche o dissesti sull'asfalto. Zanardi, accortosi del camion che sopraggiungeva dalla corsia opposta, avrebbe tentato di sterzare sul lato destro della strada, ma la sua bici sarebbe andata in sovrasterzo ribaltandosi. Caduto a terra, avrebbe sbattuto violentemente contro il camion.
Secondo la famiglia di Zanardi ha sbagliato il camionista
Di tutt'altro parere, invece, la famiglia di Zanardi. Il loro consulente Giorgio Cavallin, ha sottolineato come l'incidente di Alex sia avvenuto a causa di un'invasione di corsia da parte del camionista.
Questa ipotesi, però, non è stata rilevata da nessuna delle due perizie eseguite. La decisione finale spetterà alla procura di Siena, che dovrà decidere se aprire nuovi indagini, sulla base delle tre perizie, oppure archiviare il tutto o rinviare a giudizio l'indagato.
Zanardi, segnali di miglioramento
Nel frattempo continua il lento e graduale recupero di Alex Zanardi.
Nel corso di questi mesi miglioramenti ce ne sono stati, seppur piccoli. L'ultimo a rilevare qualcosa sulla sua salute è stato il Dottor Costa, che ha dichiarato come il paziente abbia iniziato la fisioterapia neurologica mostrando subito grandi progressi. Alex, infatti, riesce a stringere le dita e risponde agli stimoli. L'equipe dei medici ha predisposto, quindi, un processo rieducativo al cervello, che è stato l'organo che ha subito i danni maggiori dopo il terribile impatto. Alex sta affrontando questa riabilitazione spinto dall'affetto della sua famiglia, la moglie Daniel e il figlio Niccolò sono sempre al suo fianco per dargli la giusta carica.