La campagna di classiche del nord che si è appena conclusa con la Liegi Bastogne Liegi ha lanciato una volta di più la nuova generazione al centro del mondo del Ciclismo professionistico. Ai già ben conosciuti Wout van Aert e Mathieu Van der Poel si è aggiunto anche l’astro nascente del ciclismo britannico, Tom Pidcock, ma la nota più importante emersa nelle ultime classiche è probabilmente la facilità con cui Tadej Pogaĉar è riuscito ad inserirsi ai vertici anche in questo contesto. Il campione sloveno non ha potuto misurarsi con la Freccia Vallone, ma nella Liegi ha dimostrato che, oltre ad essere il numero uno dei grandi giri, è tagliatissimo anche per le grandi corse di un giorno.

Guimard: ‘Sembra che Pogaĉar passeggi con la sua bicicletta’

Nella Liegi di domenica scorsa, unico appuntamento personale con le classiche del nord, Pogaĉar ha destato grande impressione per la facilità con cui ha gestito la corsa, seguendo gli altri favoriti sulla Roche aux Faucons e battendo in volata un corridore particolarmente reattivo allo sprint come il Campione del Mondo Julian Alaphilippe.

Ad appena 22 anni il corridore della UAE ha già messo insieme un palmares che spazia dai grandi giri alle classiche monumento fino alle brevi corse a tappe, dimostrando di poter fare la differenza su tutti i terreni e in ogni contesto, anche quando deve fare i conti con avversari teoricamente più forti di lui in alcuni fondamentali.

Il talento senza limiti di Tadej Pogaĉar ha colpito molto anche Cyrille Guimard, esperto tecnico francese, ex Ct della nazionale ed ora opinionista sempre pronto a dare giudizi taglienti e senza mezzi termini. Dalle pagine di CyclismActu, Guimard ha parlato a lungo del campione sloveno e della naturalezza con cui sembra correre anche nei momenti di maggior impegno.

“Sembra che stia sempre passeggiando con la sua bicicletta, qualunque sia la circostanza della corsa. Sembra che non combatta mai. Alla Liegi ha fatto tutto con grande disinvoltura, l’ho visto combattere solo negli ultimi quattro chilometri. Non dà mai l’impressione di fare fatica, dà un’idea di fluidità e facilità. È piacevole da vedere”, ha commentato Guimard.

‘A 22 anni ha già vinto Tour e Liegi’

Cyrille Guimard si è poi spinto in paragoni affascinanti quanto difficili se non azzardati, confrontando Pogacar con i più grandi campioni della storia del ciclismo, nonostante la sua carriera sia appena agli inizi. “Ha lo stesso calibro di leggende come Merckx o Hinault? Dato il suo palmares direi che è addirittura al di sopra. Ha solo 22 anni e ha già vinto il Tour de France, la Liegi-Bastogne-Liegi ed è stato terzo in una Vuelta Espana vincendo tre tappe”, ha sentenziato il tecnico francese, che è stato a lungo il Direttore Sportivo di Hinault.

Guimard ha però invitato ad attendere il rientro di Evenepoel e a credere nella ripresa di Bernal dopo una stagione deludente, prima di considerare Pogacar il dominatore assoluto del ciclismo dei prossimi anni.

“Prima della caduta al Lombardia Evenepoel era imbattuto, aveva vinto in tutte le corse a cui aveva partecipato. Aspettiamo che torni al suo livello. Quindi Pogacar o Evenepoel? Aspettiamo ancora un po’ e non condanniamo Egan Bernal”, ha commentato Gu