Il sipario sulle grandi classiche di primavera è calato con la firma prestigiosa di Tadej Pogaĉar sulla Liegi Bastogne Liegi. Il vincitore dell’ultimo Tour de France ha conquistato la sua prima classica monumento battendo allo sprint Julian Alaphilippe, che ancora una volta ha visto sfuggire dalle mani una corsa che per lui appare stregata. A lanciare l’azione decisiva, in cui si sono inseriti anche Gaudu, Valverde e Woods, è stata la salita della Roche aux Faucons, dove a sorpresa è uscito dalla lotta per il successo il campione in carica Primoz Roglic.

Liegi, anche Rota in fuga

La Liegi Bastogne Liegi, la decana delle classiche, si è corsa oggi in una bella giornata di sole che ha baciato il gruppo e le colline delle Ardenne. La corsa è partita con diversi scatti da cui è scaturita una fuga con sette corridori: Tomasz Marczynski (Lotto Soudal), Loic Vliegen, Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty-Gobert), Laurens Huys, Mathijs Paasschens (Bingoal Pauwels Sauces WB), Serghei Chernetski (Gazprom-Rusvelo) e Aaron Van Poucke (Sport Vlaanderen-Baloise).

Le squadre dei favoriti si sono divise il compito di guidare il gruppo e la corsa si è così assestata nelle fasi centrali. A circa 80 km dal traguardo è iniziato qualche scatto, con Philippe Gilbert (Lotto Soudal) e Greg Van Avermaet (AG2R Citroen) che hanno cercato invano di far partire un contrattacco per anticipare i grandi favoriti, ma la corsa non si è accesa davvero fino all’imbocco della Redoute, ad una quarantina di km dall’arrivo.

Ineos all’attacco

La Ineos è stata la grande protagonista di questa fase della Liegi Bastogne Liegi. Nonostante il forfait di Pidcock, la squadra britannica ha impostato una strategia molto aggressiva ed interessante per cercare di approfittare della forza complessiva del proprio organico. Gli Ineos hanno aumentato il ritmo una prima volta sulla Redoute con Geoghegan Hart, spezzando il gruppo e costringendo Julian Alaphilippe (Deceuninck Quickstep) all’inseguimento, coronato dopo qualche chilometro.

Geoghegan Hart ha insistito anche sulla successiva cote de Forges favorendo uno scatto di Adam Yates che ha nuovamente frazionato il plotone. Alaphilippe è rimasto nuovamente invischiato nella seconda parte del gruppo, insieme ad un altro dei favoriti della vigilia, Primoz Roglic (Jumbo Visma). In questa fase il gruppetto lanciato dalla Ineos ha anche raggiunto gli ultimi superstiti della fuga iniziale, tra cui Rota, ma la scarsa collaborazione ha portato all’attacco solitario di Richard Carapaz (Ineos). Il vincitore del Giro 2019 ha preso una ventina di secondi sugli inseguitori, dove sono rientrati sia Alaphilippe che Roglic, ma all’inizio della salita decisiva, la Roche aux Faucons, la sua azione si è inevitabilmente appesantita.

Prima classica monumento per Pogacar

Alaphilippe ha chiesto un ultimo sforzo a Vansevenant, anche oggi molto brillante, per recuperare su Carapaz, ma è stata la UAE con Formolo e Hirschi a completare il ricongiungimento sullo scalatore ecuadoriano. Le arcigne pendenze della Roche aux Faucons hanno poi delineato il gruppo dei più forti grazie ad un’accelerata portata da Michael Woods (Israel) a cui hanno replicato Pogacar, Alaphilippe, Gaudu e l’eterno Valverde.

A sorpresa Roglic non è invece riuscito a rispondere a questo violento cambio di ritmo ed è finito nel secondo gruppo inseguitore, senza compagni e poca collaborazione da parte degli avversari. I cinque al comando sono così scesi velocemente verso Liegi dopo aver scollinato insieme anche la seconda parte della salita. Woods ha provato vanamente ad anticipare la volata, dove Alaphilippe è partito nel ruolo di principale favorito. Valverde ha iniziato il suo sprint molto presto, e dalla quarta posizione è risalito Alaphilippe che è sembrato potersi lanciare verso il successo. Alle sue spalle è però sbucato con uno spunto eccezionale Tadej Pogacar che lo ha superato negli ultimi 50 metri ed ha colto così la sua prima vittoria in una classica monumento.

Gaudu ha completato il podio davanti a Valverde, ancora tra i più forti a 41 anni, e Woods, mentre Hirschi ha completato la festa della UAE vincendo lo sprint dei battuti per la sesta piazza. Il primo italiano al traguardo è stato Formolo, 16°, dopo una bella corsa in appoggio al vincitore. Fabio Aru ha chiuso in un folto gruppo ad oltre tre minuti, al 60° posto.