L’attesissima sfida tra Egan Bernal e Remco Evenepoel che tutti aspettavano come il motivo principale della seconda parte del Giro d’Italia potrebbe essersi decisa già oggi 19 maggio nella tappa con gli sterrati e l’arrivo a Montalcino.

La corsa ha messo alle corde Evenepoel, apparso in netta difficoltà sulle strade sterrate e i tratti più tecnici del percorso, davvero affascinante quanto impegnativo. Bernal ha invece confermato il suo feeling con questo tipo di terreno, come già visto nella Strade Bianche dello scorso marzo, e con tutta la sua Ineos ha impostato una corsa aggressiva riuscendo a staccare gli avversari diretti per la maglia rosa.

Evenepoel ha pagato più di due minuti, lasciando il secondo posto in classifica generale a Vlasov. La vittoria di tappa è andata invece allo svizzero Mauro Schmid dopo una fuga da lontano.

Giro, Ineos in forcing

L’undicesima tappa del Giro d’Italia era uno dei passaggi chiave della corsa rosa. Il percorso disegnato tra Perugia e Montalcino ha portato i corridori ad affrontare ben 35 chilometri di strade sterrate, tutti nella seconda metà della corsa e segnati anche da salite e saliscendi dalle pendenze molto accentuate.

La tappa si è subito divisa in due, con una fuga di undici corridori che ha preso il largo, raggiungendo il quarto d’ora di vantaggio, e gli uomini di classifica in attesa della parte finale. Nella fuga si sono inseriti Francesco Gavazzi, Alessandro Covi, Harm Vanhoucke, Simon Guglielmi, Enrico Battaglin, Mauro Schmid, Taco Vander Horn, Dries de Bondt, Lawrence Naesen, Bert Jan Lindeman e Roger Kluge, tutti lontanissimi in classifica generale.

L’andatura del gruppo si è fatta molto sostenuta nell’avvicinamento al primo tratto di sterrato, con la Ineos che ha preso subito l’iniziativa per capire la reazione di Evenepoel, da tutti atteso in difficoltà in questo tipo di percorso. Ganna ha forzato l’andatura nel tratto iniziale di strada bianca, molto tecnico e caratterizzato da una difficile discesa, spezzando il gruppo e evidenziando i limiti di Evenepoel, subito rimasto attardato.

Grazie al sostegno di tutta la squadra il giovane belga è riuscito a rientrare sul gruppo di Bernal una volta terminato lo sterrato, ma il differente feeling con questo terreno tra i due principali contendenti di questo Giro d’Italia è apparso molto evidente.

Super Bernal sempre più in rosa

La Ineos ha continuato nella sua corsa d’attacco sterrato dopo sterrato, contando sulla disinvoltura di Bernal nel muoversi sulle strade bianche e sull’apporto di gregari di rango come Narvaez e soprattutto Moscon.

Il momento chiave è arrivato a poco più di venti chilometri dall’arrivo, quando su un nuovo sterrato Evenepoel è rimasto nuovamente staccato denotando grandi difficoltà di guida nei tratti più tortuosi e tecnici. Il belga non ha potuto contare stavolta sul supporto dei compagni ed ha passato un momento molto critico anche sul piano nervoso. In suo soccorso è poi arrivato Almeida, fermato dal gruppo della maglia rosa, e con lui Evenepoel ha trovato una cadenza migliore.

Davanti però Bernal ha dato spettacolo grazie alla sua condizione di forma e al passato in mountain bike. La maglia rosa ha attaccato più volte sullo sterrato e poi di nuovo nell’ultima scalata al Passo del Lume Spento, salita in asfalto ma dalle pendenze molto impegnative.

Il colombiano è andato a riprendere Emanuel Buchmann, che aveva anticipato le sue mosse, costringendo tutti gli altri alla resa.

Intanto, quasi dimenticati per lo spettacolo regalato dai big della classifica generale, in testa alla corsa si sono presentati al traguardo di Montalcino Mauro Schmid e Alessandro Covi, due reduci della fuga iniziale rimasti da soli sull’ultima salita. Lo svizzero Schmid ha avuto la meglio nella volata finale, regalando un bel successo alla Qhubeka Assos. Bernal ha concluso la sua spettacolare corsa a 3’09’’, con Buchmann appena dietro, e Vlasov, Caruso, Yates e Carthy a 23’’. Ha avuto più difficoltà invece Ciccone, staccato sull’ultima salita prima dell’affondo decisivo di Bernal e arrivato a 1’47’’ dal colombiano, con Nibali e Evenepoel poco più dietro.

Il belga ha chiuso la sua difficile giornata con un passivo di 2’08’’, mentre ancora più indietro sono arrivati altri due uomini di classifica, Dan Martin e Formolo, staccati sul primo tratto di sterrato e arrivato ad oltre 6’ dalla maglia rosa.

La classifica generale ha cambiato volto con una maglia rosa sempre più salda sulle spalle di Bernal. Il colombiano ha ora 45’’ su Vlasov e 1’12’’ su Caruso, con Carthy e Yates a seguire, mentre Evenepoel è scivolato a 2’22’ di ritardo.