Alla vigilia dell’arrivo sul Monte Zoncolan, il Giro d’Italia ha concesso un’occasione, forse l’ultima, alle ruote veloci del gruppo. Sul traguardo di Verona, al termine di una tappa interamente pianeggiante tra Emilia, Lombardia e Veneto, il Campione d’Italia e d’Europa Giacomo Nizzolo ha infranto finalmente il tabù della vittoria al Giro. Dopo ben undici secondi posti raccolti nelle otto partecipazioni alla corsa rosa, il corridore della Qhubeka è riuscito a centrare il successo in una volata strana, caratterizzata dal tentativo di colpo a sorpresa di Affini.

Nizzolo è stato costretto a partire molto presto nel suo sprint per andare a raggiungere e superare il corridore della Jumbo-Visma nelle ultime decine di metri.

Giro, ancora le Professional in fuga

La tredicesima tappa del Giro d’Italia ha proposto un percorso interamente pianeggiante, con possibilità pressoché nulle di animare la corsa prima dello sprint a ranghi compatti. Con un percorso così disegnato e le tante montagne delle prossime tappe, le squadre dei velocisti non si sono lasciate sfuggire quest’ultima occasione di portare i rispettivi leader allo scontro finale.

Con un copione tattico che era già ampiamente scritto, non c’è stata battaglia per entrare nella fuga partita nelle fasi iniziali della corsa. Alle prime pedalate sono scattati tre corridori delle squadre Professional invitate alla corsa, i soliti visti in quasi tutte le tappe di questo tipo: Simon Pellaud (Androni), Umberto Marengo (Bardiani) e Samuele Rivi (Eolo), tutti interessati sia a mettersi in evidenza, che a marcare altri chilometri all’attacco per la speciale classifica delle fughe.

Il terzetto ha guadagnato sette minuti sul gruppo, che poi ha cominciato a recuperare, tenendo nel finale i fuggitivi a pochi secondi fino al ricongiungimento avvenuto ai meno sette chilometri dall’arrivo.

Prova Affini, ma Nizzolo agguanta il successo

Nel finale l’andatura si è fatta sempre più vertiginosa, con i treni delle squadre dei velocisti che hanno trovato un buon terreno di confronto nei lunghi rettilinei verso l’arrivo di Verona.

Bora e Jumbo sono apparse le più organizzate, per Sagan e Groenewegen, ma la squadra olandese ha poi cambiato strategia favorendo l’attacco isolato di Edoardo Affini nell’ultimo chilometro.

L’azzurro è sembrato sul punto di beffare i velocisti, ma dal gruppo è partito con uno sprint lunghissimo Giacomo Nizzolo, dopo aver sfruttato il lavoro di Molano. Il Campione europeo è riuscito a rimontare Affini nelle battute finali, confezionando un successo spettacolare e tanto atteso. Affini ha salvato un bel secondo posto, confermandosi passista e finisseur di rango, mentre Sagan ha chiuso terzo davanti a Cimolai e Gaviria. Niente da fare invece per il campione di casa Elia Viviani, solo nono.

La classifica generale è rimasta invariata, con Egan Bernal al comando e in attesa della tappa con l’arrivo sullo Zoncolan, che promette scintille per la tappa del 22 maggio.

Si è accesa anche la lotta per la classifica a punti: Sagan è ancora al comando con 135, seguito da Nizzolo con 126, Cimolai a 113 e Gaviria a 110. Decisivi potrebbero essere in questo caso anche i traguardi volanti delle prossime tappe.