La tappa più impegnativa della Adriatica Ionica Race, la seconda che oggi ha portato i corridori al traguardo del Monte Grappa, ha riportato alla ribalta uno dei grandi protagonisti dell’ultimo Giro d’Italia, Lorenzo Fortunato. Lo scalatore bolognese ha lasciato sfogare gli avversari sulla lunga salita al Grappa, per poi aumentare l’andatura nella parte finale e concludere con una spettacolare rimonta. Fortunato ha sorpassato proprio negli ultimi metri l’eritreo Kudus, che con l’altro corridore della Astana Pronsky è stato protagonista di una tattica di corsa piuttosto strana e controproducente.

Bardiani e Astana in forze

Dopo la volata vincente messa a segno ieri da Elia Viviani sul traguardo di Aviano, l’Adriatica Ionica Race si è spostata in Veneto per la seconda frazione. La tappa da Vittorio Veneto al Monte Grappa ha cambiato completamente lo scenario di corsa, portando i corridori al confronto su una delle salite storiche del nostro Ciclismo, vista in tante occasioni anche al Giro d’Italia.

Già sulle prime rampe della lunga scalata al Grappa, affrontato dal versante di Semonzo, il gruppo si è selezionato ad una ventina di unità sotto la spinta della Gazprom.

La squadra russa è però sparita quando la corsa è entrata davvero nel vivo, verso metà dell’ascesa. Astana e Bardiani si sono prese le prime posizioni del gruppo, con Merhawi Kudus e Vadim Pronsky per la squadra kazaka e Giovanni Carboni, Filippo Zana, Alessandro Monaco e Luca Covili per il team emiliano. L’unico ad inserirsi in questo duopolio è stato Lorenzo Fortunato per la Eolo Kometa, molto atteso dopo gli exploit del Giro d’Italia.

Tappa e maglia per Fortunato

A rompere il gruppo dei più forti è stato un primo scatto di Kudus poco oltre metà salita. Sull’eritreo si sono riportati il compagno Pronsky e la coppia della Bardiani formata da Carboni e Zana. Fortunato è stato molto bravo a gestire lo sforzo e a non rispondere agli scatti, salendo con un passo regolare che gli ha permesso di dare il meglio nella seconda parte della scalata, in cui è stato molto incisivo.

Con gli altri Bardiani a ruota, il corridore bolognese è rientrato sulla testa della corsa ad un paio di chilometri dalla vetta. La Astana ha cercato di non dargli tempo di rifiatare proponendo subito un nuovo attacco con Pronsky, ma stavolta lo scalatore della Eolo ha cominciato ad aumentare l’andatura in progressione, non consentendo al kazako di prendere molto spazio. Pronsky è transitato all’ultimo chilometro con una decina di secondi di vantaggio sul compagno Kudus, Fortunato e Carboni, ma la Astana qui è stata protagonista di una tattica un po’ strana. Kudus si è infatti lanciato all’inseguimento del compagno di squadra, sollecitando così anche Fortunato all’ultimo sforzo. In un finale di particolare intensità, Lorenzo Fortunato ha superato entrambi i corridori della Astana, compiendo l’ultimo sorpasso ad una ventina di metri dal traguardo.

Dopo lo Zoncolan al Giro d’Italia, lo scalatore della Eolo Kometa ha così firmato un’altra montagna storica del nostro ciclismo, seppure in un contesto tecnico di livello non paragonabile.

I due Astana si sono dovuti accontentare delle piazze sul podio, con qualche rammarico e delle inevitabili polemiche tra i due corridori, con Carboni e gli altri Bardiani più staccati. Da segnalare il decimo posto di Davide Rebellin, che tra due mesi compirà cinquant’anni.

La nuova classifica generale della Adriatica Ionica Race rispecchia quella di tappa, con Fortunato al comando con 5’’ su Kudus e 9’’ su Pronsky. Domani la corsa si concluderà con una tappa pianeggiante ma caratterizzata da alcuni settori di strada sterrata, con l’arrivo a Comacchio.