La seconda giornata del programma di Ciclismo delle Olimpiadi di Tokyo 2020 ha lasciato tutto il palcoscenico alle atlete impegnate nella gara su strada in linea. Su un percorso costellato di saliscendi e reso più impegnativo da un clima torrido, la corsa ha avuto uno svolgimento sorprendente, se non surreale.

Nelle fasi iniziali è partita una fuga di comprimarie, da cui è poi evasa l'austriaca Anna Kiesenhofer, atleta dilettante con un passato da triatleta e un lavoro da ricercatrice alla Scuola politecnica federale di Losanna. La semisconosciuta ciclista austriaca è andata a vincere la medaglia d'oro tra lo stupore generale.

Van Vleuten: 'Sentimenti contrastanti'

Al termine della corsa molte cicliste si sono lamentate per la mancanza di comunicazioni sui distacchi e la composizione del gruppo di fuggitive. La fuga iniziale, promossa proprio da Kiesenhofer pochi metri dopo la partenza, ha preso oltre dieci minuti di vantaggio prima che il gruppo iniziasse a reagire.

Questo distacco particolarmente ampio si è rivelato decisivo per permettere all'austriaca di gestire il finale e vincere la medaglia d'oro. La situazione si è creata perché alle Olimpiadi è vietato l'uso delle radioline per tenere in contatto le atlete con le rispettive ammiraglie, ed avere così informazioni continue sulla situazione di corsa e i distacchi.

La reazione tardiva del gruppo ha portato a riprendere tutte le fuggitive partite all'inizio della corsa, tranne Kiesenhofer, e questo ha tratto nuovamente in inganno le favorite, e soprattutto le olandesi. Dopo aver raggiunto Shapira e Plichta a pochi chilometri dal traguardo, le atlete orange hanno pensato di aver ormai ripreso tutte quante e di giocarsi così la medaglia d'oro.

Per questo, nelle battute conclusive, Annemiek Van Vleuten ha anticipato le avversarie con uno scatto e giungendo sul traguardo ha esultato come se avesse vinto.

"Pensavo di aver vinto, non sapevo che c'era un'altra davanti, per quello ho esultato. Ho sbagliato, non mi sono accorta di niente", ha ammesso la campionessa olandese quando poco dopo il traguardo le è stato detto che in realtà era già arrivata Kiesenhofer e che lei era seconda.

"Ho sentimenti contrastanti. Sono orgogliosa della mia prima medaglia olimpica. L'obiettivo era di essere al mio livello migliore e penso di esserci riuscita. Non è il risultato che speravamo, speravamo nella medaglia d'oro, ma personalmente penso di aver fatto una buona corsa, proprio come tutta la squadra", ha continuato l'ex campionessa del mondo.

'Non conosciamo la ragazza che ha vinto'

Annemiek Van Vleuten ha fatto i complimenti alla vincitrice, ammettendo però che anche per lei è una semisconosciuta. "Non conosciamo la ragazza che ha vinto, ma è stata incredibilmente forte", ha commentato la campionessa olandese, che però ha ribadito come la mancanza di radioline e di comunicazioni precise e tempestive abbia portato ad un andamento della corsa molto strano.

"Abbiamo ricevuto troppe comunicazioni sbagliate, non sapevamo chi c'era davanti e i distacchi. Non ha senso che nella gara più importante non siamo autorizzate ad usare le radioline. Sono state tolte per rendere le corse più interessanti e invece le rendono solo più confuse. Non è professionale", ha accusato Van Vleuten.