Doveva essere sprint a Burgos e così effettivamente è stato. La seconda tappa della Vuelta Espana, la prima in linea dopo l’avvio con la crono serale di ieri, non proponeva nessuna salita e si è conclusa con l’inevitabile volata di gruppo. La corsa è stata molto lineare, con una fuga di tre corridori tenuta sotto controllo dalle squadre dei velocisti fino al ricompattamento. Il finale è stato purtroppo segnato da una caduta che ha visto finire a terra diversi uomini della Bora hansgrohe. La UAE ha poi lanciato davanti a tutti Molano, che si è però visto rimontare da Jakobsen e Philipsen, che è andato a vincere.
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Vuelta, fuga a tre
La seconda tappa della Vuelta Espana, tutta attorno a Burgos su un percorso pianeggiante, era promessa agli sprinter, uno dei pochi appuntamenti chiaramente dedicati alle ruote veloci in una corsa per il resto infarcita di salite. Neanche il temuto vento è arrivato a sparigliare le carte, portando così a una corsa dall'andamento molto prevedibile e lineare. Nelle fasi iniziali se ne sono andati in fuga tre corridori, tre esponenti delle squadre Professional invitate con una wildcard: Diego Rubio (Burgos BH), Sergio Roman Martin (Caja Rural) e Xabier Azparren (Euskaltel).
Le squadre dei velocisti più attesi, Alpecin, Groupama e Deceuninck, hanno controllato agevolmente la situazione, in una tappa che è andata via a ritmo moderato e senza sussulti. Ad una trentina di chilometri dall’arrivo Rubio è rimasto da solo al comando, ma anche il corridore della Burgos in breve è stato raggiunto.
Seconda vittoria alla Vuelta per Philipsen
La corsa si è accesa improvvisamente per lo sprint intermedio di Tardajos, con la Astana intenta a lanciare Aranburu a caccia di abbuoni per avvicinarsi alla maglia rossa di Roglic in classifica generale. Lo spagnolo è stato però battuto da Fabio Jakobsen in questo sprint e si è dovuto accontentare di 2’’ di abbuono.
Il finale è stato intensissimo, con un ritmo frenetico e tanta confusione, visto che nessuna squadra è riuscita a prendere decisamente in mano la situazione. Questo ha portato ad una rovinosa caduta avvenuta a circa quattro chilometri dall’arrivo, che ha visto tra i coinvolti ben tre uomini della Bora, Max Schachmann, Patrick Gamper e Jordi Meeus.
Deceuninck e Alpecin si sono confrontate nel finale per prendere il sopravvento nella preparazione dello sprint, ma a lanciare il proprio velocista davanti a tutti è stata la UAE con Sebastian Molano. Il colombiano si è però visto rimontare a sinistra da Jasper Philipsen e a destra da Fabio Jakobsen, con anche Michael Matthews che ha cercato il suo spazio per passare.
Alla fine è riuscito a prevalere Philipsen, grazie anche ad una traiettoria migliore nelle battute finali, mentre Jakobsen, secondo, è stato costretto ad allargarsi per non essere intralciato da Matthews.
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Philipsen ha così conquistato il suo secondo successo personale alla Vuelta Espana, raddoppiando quello ottenuto nella scorsa edizione.
Gli abbuoni al traguardo non hanno messo in pericolo la maglia rossa di Primoz Roglic, che in classifica ha conservato il primato con 4’’ su Aranburu e 10’’ su Matthews.
Domani la Vuelta Espana propone già il primo arrivo in salita a Picon Blanco, dove i pretendenti alla vittoria finale saranno chiamati a un primo confronto diretto.
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