Primi segnali e verdetti per la Vuelta Espana sulla strada che porta verso la maglia rossa finale. La terza tappa della corsa iberica ha già proposto il primo arrivo in salita, su una tipica erta da Vuelta, non lunghissima ma dalle pendenze molto accentuate. A Picon Blanco è stato l’estone Rein Taaramae a trionfare grazie ad una fuga da lontano. Il corridore della Intermarchè ha approfittato di un po’ di attendismo da parte del gruppo dei corridori più forti per andare a prendersi tappa e maglia rossa. Il gruppo è arrivato composto da una decina di corridori, con Roglic e Bernal a marcarsi stretti, ma anche con delle convincenti risposte di Fabio Aru e Giulio Ciccone.
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Vuelta Espana, fuga con otto corridori
Già al terzo giorno di corsa la Vuelta Espana ha offerto la prima sfida in montagna tra i favoriti al successo finale con l’arrivo in salita a Picon Blanco. Il percorso è stato tipicamente da Vuelta, piuttosto semplice prima di arrivare all’inizio della salita conclusiva di 7 km, con pendenze a lungo in doppia cifra.
Nella prima parte della corsa si è formata al comando una fuga di otto corridori: Tobias Bayer (Alpecin), Julien Amezqueta (Caja Rural), Antonio Soto (Euskaltel), Joe Dombrowski (UAE), Lilian Calmejane (AG2R), Jetse Bol (Burgos), Kenny Elissonde (Trek Segafredo) e Rein Taarame (Intermarchè).
Il gruppo ha lasciato fare, con la Jumbo Visma di Roglic che ha tenuto un ritmo moderato permettendo ai fuggitivi di guadagnare quasi dieci minuti. Il ritmo del plotone è poi aumentato avvicinandosi alla salita finale, con le squadre degli altri uomini di classifica che si sono portate in testa lottando per le prime posizioni.
I fuggitivi hanno iniziato i 7 km di salita a Picon Blanco con tre minuti e mezzo di vantaggio, una distanza che ha lasciato aperti i giochi per il successo finale.
Tappa e maglia per Taaramae, delude Carapaz
La fuga si è spezzettata sulle rampe durissime del Picon Blanco. Taaramae, Elissonde e Dombrowski si sono dimostrati i più forti su questo terreno così difficile.
Nella parte più ripida Taaramae è riuscito a fare il vuoto, e grazie alla condotta tattica del gruppo ha mantenuto un vantaggio molto promettente.
Il plotone è stato guidato dal Team Bahrain di Landa nella prima parte della salita, ma anche a causa del forte vento non ci sono poi stati dei veri e propri attacchi. Roglic, che è rimasto ben presto isolato, si è marcato stretto con Bernal, e tra gli altri il più volitivo è stato De la Cruz. Lo spagnolo della UAE è partito un paio di volte all’attacco, con Adam Yates che è stato il più pronto a replicare, ma senza rilanciare con forza. Questo scampolo di battaglia è bastato a scoprire le difficoltà del Campione Olimpico Richard Carapaz, rimasto staccato da un gruppo comprendente ancora una ventina di corridori, tra cui anche Ciccone e Aru.
Nella seconda parte della salita il ritmo del gruppo è rallentato, permettendo a Rein Taaramae di andare a vincere la tappa e di mantenere un vantaggio sufficiente a prendersi anche la maglia rossa di leader della classifica generale.
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Solo nel finale la Movistar ha piazzato una bella fiammata lanciando Enric Mas appena davanti al resto del gruppo dei più forti, ridotto ormai ad una decina di unità, con Lopez, Roglic, Yates, Landa, Ciccone, Bernal, Valverde e Aru nell’ordine. Ha pagato una ventina di secondi Hugh Carthy, mentre Bardet e Vlasov ne hanno persi una trentina, distacchi che sono un primo segnale poco incoraggiante sulle rispettive velleità di classifica.
Già una sentenza appare invece il risultato e l’impressione destata da Carapaz, arrivato con un minuto di ritardo e ormai superato nelle gerarchie interne alla Ineos sia da Bernal che da Yates.
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La classifica generale della Vuelta Espana vede Taaramae leader, davanti ad un altro fuggitivo di giornata, Elissonde, con Roglic terzo a 30’’. Ciccone è 8° e Aru 13° a 1’14’’.