Miguel Angel Lopez ha vissuto un’incredibile altalena di emozioni nell’ultima parte della Vuelta Espana, che oggi arriva all’epilogo con la cronometro di Santiago de Compostela. Lo scalatore colombiano della Movistar era riuscito a vincere la tappa più impegnativa della corsa, quella che giovedì ha portato il gruppo sull’Alto d’El Gamoniteiru. Lopez era così riuscito a consolidare il suo terzo gradino del podio nella classifica generale, dietro al dominatore Primoz Roglic e al compagno di squadra Enric Mas. La situazione sembrava definitiva e il doppio podio della Movistar ormai acquisito, ma nella tappa che ieri ha portato la corsa a Castro de Herville il colombiano è rimasto attardato in maniera imprevista ed ha finito per ritirarsi clamorosamente.
Ciclismo, l’episodio decisivo della Vuelta
L’episodio che ha bruciato improvvisamente il podio di Miguel Angel Lopez è avvenuto a circa sessanta chilometri dall’arrivo della tappa di ieri. La Ineos ha inscenato un inatteso attacco in salita e il gruppo si è subito ridotto ai soli uomini di alta classifica. In un tratto di falsopiano è iniziata una sequenza di scatti che ha portato davanti Roglic, Yates, Mas, Mader e Haig, mentre Bernal e Lopez sono rimasti a guardare. Se Bernal non aveva ormai molto da chiedere e da perdere in questo penultimo atto della Vuelta, il corridore della Movistar ha così visto sfumare il podio fin qui raggiunto. Il gruppetto con Roglic è infatti filato via veloce, spinto dal Team Bahrain, e una volta persi qualche decina di metri, Lopez non ha più potuto fare niente per rientrare.
Il colombiano si è messo a tirare il gruppo degli inseguitori senza ricevere nessun aiuto, ma ha visto aumentare a dismisura il suo ritardo, che è arrivato fino a quattro minuti.
Lopez ha avuto un crollo psicologico, è sceso dalla bicicletta e non è più voluto ripartire, concludendo così la sua Vuelta Espana con un ritiro. Durante le fasi finali della corsa non si sono avute notizie su di lui e su come siano andate realmente le cose, ma nel dopo tappa sono emerse alcune testimonianze che hanno chiarito meglio quanto sia successo e cosa abbia portato Lopez a questa crisi di nervi.
La testimonianza di Acevedo
Il suo preparatore Rafael Acevedo ha raccontato che durante la corsa c’è stato un diverbio tra il corridore e il team manager della Movistar, Eusebio Unzuè, al seguito della corsa nell’ammiraglia. “Miguel Angel era in lacrime, si è reso conto che dopo tre settimane non sarebbe stato in grado di raggiungere il suo obiettivo, il podio” ha dichiarato Acevedo, riferendo poi dell’episodio chiave avvenuto in corsa quando il gruppo si è spezzato a sessanta chilometri dall’arrivo.
“Miguel era dietro a Bernal, che ha rallentato. Poi è andato lui stesso a tirare, voleva condurre l’inseguimento. È passato Unzuè in persone con l’ammiraglia e gli ha urlato che non doveva inseguire. Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Dopo che il capo gli ha detto di smettere di tirare c’è stato un litigio e lui ha rinunciato. Ha detto che se non lo volevano sul podio, allora non lo volevano in gara” ha riferito Acevedo.
Più tardi Miguel Angel Lopez è ricomparsi in un video pubblicato sui social in cui si è scusato per il suo comportamento e per aver concluso la Vuelta Espana con un ritiro. “Voglio scusarmi con i tifosi, gli sponsor, gli organizzatori della Vuelta. Mi pento per quello che è successo e di come è andata oggi” ha dichiarato il corridore colombiano.