È stata una gara palpitante quella che ha dato il quarto oro consecutivo all’Italia nella corsa in linea élite dei Campionati Europei di Ciclismo. Sul tracciato disegnato attorno a Trento gli azzurri hanno corso splendidamente, interpretando con attenzione una gara che ha regalato emozioni a non finire. Francia, Belgio e Italia hanno dominato tatticamente la corsa, lanciando i rispettivi capitani, Benoît Cosnefroy, Remco Evenepoel e Sonny Colbrelli verso la sfida finale. Il francese è stato costretto a cedere nell’ultimo giro, mentre l’azzurro ha resistito a un fortissimo Evenepoel, per poi batterlo in volata e scrivere il proprio nome in un albo d’oro sempre più azzurro.

Un Europeo spettacolare

La corsa riservata ai professionisti che ha concluso la settimana dei Campionati Europei di Trento ha regalato grande spettacolo fin dalle battute iniziali. Nel tratto in linea iniziale, che comprendeva uno spezzone della salita al Monte Bondone, si è già formata al comando una fuga molto qualificata comprendente anche Thibaut Pinot, Andrea Bagioli, Mikel Landa e Gorka Izagirre. I francesi hanno fatto fuoco e fiamme salendo verso Candriai, sulla strada del Bondone, mandando ancora all’attacco uno dopo l’altro Bardet e Barguil, che è riuscito a rientrare sui battistrada.

In discesa la situazione si è rimescolata ulteriormente, con altri corridori, tra cui Trentin, Colbrelli e Ulissi, che sono riusciti a rientrare sulla testa della corsa. Una volta entrati sul circuito attorno a Trento, da percorrere per otto volte e caratterizzato dalla salita di Povo, il gruppo inseguitore è riuscito a rientrare.

La corsa è continuata in maniera battagliera e con scatti e contro scatti senza respiro, togliendo così di mezzo i corridori più veloci, come Kristoff, Bennett e Sagan. A una settantina di chilometri dall’arrivo è rientrato in azione anche Matteo Trentin, che è riuscito a portare via un gruppetto comprendente anche Pogačar, Campenaerts, Hoelgaard e Padun.

La Francia ha allora reagito impiegando tutti i suoi corridori per lanciare l’inseguimento e preparare la stoccata del suo leader Benoît Cosnefroy. L’ex iridato under 23 è partito sulla salita ed è riuscito a rientrare sui battistrada, braccato da Remco Evenepoel, Sonny Colbrelli e Marc Hirschi. Successivamente anche Pavel Sivakov e Ben Hermans si sono riagganciati alla testa della corsa, formando così un drappello di una decina di unità che è rimasto a giocarsi le medaglie con ancora cinquanta chilometri da pedalare.

Colbrelli, il titolo europeo resta in Italia

La corsa si è un po’ assestata per un paio di giri, con Hermans che ha fatto il grosso del lavoro in testa al gruppetto dei battistrada.

La battaglia si è però riaccesa nella penultima scalata a Povo, quando Sivakov ha tentato un timido scatto che ha dato il là a Evenepoel per un’accelerata decisa. Il belga ha sbriciolato definitivamente il gruppetto, costringendo anche Pogačar ad arrendersi. Solo Cosnefroy e Colbrelli hanno resistito all’affondo del 21enne della Deceuninck, che poi ha chiesto con insistenza la loro collaborazione senza ricevere grande aiuto.

La forza di Evenepoel è emersa chiaramente, ma il belga non è riuscito a fare la differenza decisiva nell’ultimo passaggio sulla salita di Povo. Cosnefroy è stato costretto a cedere, ma Colbrelli ha tenuto duro e reagito al ritmo forte e regolare imposto dal capitano del Belgio.

I due hanno così scollinato insieme ed Evenepoel, capendo di essere ormai sul terreno favorito dell’avversario, si è innervosito sempre di più nel chiedere i cambi.

Sonny Colbrelli ha dato un minimo di collaborazione per portare la sfida alla volata finale. Il bresciano, decisamente più veloce, ha interpretato perfettamente l’arrivo, passando Evenepoel prima dell’ultima curva e lanciandosi nello sprint sul pavé con tutta la sua esplosività. Il belga non ha potuto controbattere e l’Italia è così andata a prendersi il quarto titolo consecutivo nella corsa in linea dei Campionati Europei. Cosnefroy ha salvato il bronzo, mentre Trentin ha battuto gli inseguitori per il quarto posto, al termine di una corsa che è stata un vero spot per il ciclismo.