I mondiali di Ciclismo si sono conclusi nel peggiore dei modi per lo squadrone del Belgio, padrone di casa e grande favorito della vigilia. Il team guidato dal CT Sven Vanthourenhout ha impostato una corsa molto aggressiva, sfinendo Remco Evenepoel in uno sfiancante lavoro di gregariato che alla fine si è rivelato del tutto inutile.

Il leader designato, Wout van Aert, non è stato all'altezza delle aspettative nel finale di corsa ed ha concluso con un anonimo undicesimo posto, ed anche l'altra punta della squadra belga, Jasper Stuyven, non ha centrato l'obiettivo minimo del podio, chiudendo quarto.

Remco Evenepoel: 'Non mi era chiaro cosa si aspettassero da me'

Lo scarso risultato finale e le scelte tattiche disegnate nella corsa hanno portato ad un clima incandescente in casa belga. Remco Evenepoel ha parlato in maniera molto diretta durante un intervento alla trasmissione della Tv belga Extra time koers. Con il suo solito piglio deciso e un po' irriverente, il campioncino della Deceuninck Quickstep ha raccontato come lo staff tecnico guidato dal CT Vanthourenhout lo ha confinato in un ruolo del tutto secondario, nonostante la sua eccellente condizione di forma.

Il Belgio ha scelto una strategia costruita sulla leadership di Wout van Aert, che al recente Tour of Britain aveva ripetutamente battuto Julian Alaphilippe, e con il solo Jasper Stuyven come possibile alternativa.

"Il venerdì sera prima dei mondiali c'è stato un incontro con tutti, ma non mi era molto chiaro cosa si aspettassero esattamente da me", ha raccontato Evenepoel ricostruendo la vigilia della gara in casa belga. "Il giorno dopo sono andato da Vanthourenhout e da Pauwels e gli ho chiesto cosa si aspettavano da me in concreto", ha continuato il giovane belga.

'Mi sono rassegnato al mio compito'

Remco Evenepoel ha avuto delle risposte molto chiare su quello che sarebbe dovuto essere il suo ruolo nella corsa in linea dei mondiali di ciclismo. "Ho detto apertamente che pensavo di poter vincere la corsa in un certo scenario. Ho chiesto se avevo una possibilità oppure no. La risposta è stata no", ha raccontato il ciclista, il quale ha accettato questo compito da gregario senza nessuna possibilità di andare a caccia del risultato personale.

"La tattica pianificata è stata seguita: tutto per van Aert, con Stuyven come possibile alternativa. Ho dovuto lavorare, il mio compito era di non lasciar scappare dei corridori pericolosi. Dopo che è stato deciso ho girato l'interruttore e mi sono rassegnato a quel compito", ha confidato Evenepoel, che poi è stato particolarmente generoso in corsa, inserendosi in due diversi tentativi di fuga e lavorando successivamente in testa al gruppo per pilotare van Aert e Stuyven verso il finale.

La strategia non è stata però vincente, visto che quando Alaphilippe ha attaccato a più riprese fino a sganciarsi per involarsi verso il successo, sia van Aert che Stuyven non sono riusciti a replicare.

Remco Evenepoel ha raccontato di aver chiuso i suoi colloqui con il CT Vanthourenhout con una stroncatura netta della strategia: "Ho detto al CT che è stata un'occasione persa", ha dichiarato il 21enne belga, che poi alla domanda sulla sua condizione di forma e le sue possibilità nella corsa dei mondiali di ciclismo è stato altrettanto diretto. "Sì, avevo le gambe per vincere i mondiali", ha assicurato Evenepoel.