A margine della presentazione del suo libro “Une annèe dans ma roue”, Arnaud Demare ha lanciato un attacco diretto ad una parte del gruppo del ciclismo professionistico. Il velocista della Groupama FDJ ha denunciato la disparità di regole che vigono tra le varie squadre, anche all’interno della categoria World Tour. La sua formazione è tra quelle che fanno parte del Movimento per un Ciclismo credibile, un’associazione a cui i team professionistici possono aderire su base volontaria, e che impone delle regole più rigide. Tra queste c’è anche il divieto di utilizzare alcuni prodotti come chetoni e cortisone, invece consentiti dai regolamenti antidoping ufficiali.

Demare: ‘Non tutti hanno le stesse restrizioni’

Secondo la tesi di Demare, questa disparità di regole è alla base di una spaccatura anche a livello di prestazioni all’interno del gruppo. Il corridore francese ne ha parlato in maniera molto aperta e chiara in un’intervista a Le Parisien. “Non tutti hanno le stesse restrizioni su alcuni prodotti come i chetoni. Faccio parte di una squadra che ha preso degli impegni, come altre. Ma il gruppo non è tutto come noi”, ha denunciato il campione della Groupama.

La squadra di Demare è infatti una delle dieci del World Tour che hanno scelto di aderire al Movimento per un Ciclismo credibile, che impone regole più stringenti in materia tutela della salute e lotta al doping.

Le altre squadre World Tour che ne fanno parte sono Cofidis, Qhubeka NextHash, Team DSM, Lotto Soudal, Bora-Hansgrohe, AG2R Citroën, EF Education-Nippo, Israel Start-Up Nation e Intermarché- Wanty-Gobert Matériaux.

Ciclismo, una crescita di prestazioni sospetta?

Arnaud Demare non ha vissuto quest’anno una delle sue stagioni migliori, vincendo nove corse, ma tutte di secondo piano.

Al Tour de France, in cui puntava a vincere almeno una tappa, si è ritirato finendo fuori tempo massimo e senza aver lasciato particolari tracce. Anche nelle classiche e alla Vuelta Espana, Demare non è riuscito a esprimersi al meglio, segnando l’unica vittoria di un certo spessore nella Parigi-Tours.

Il corridore francese ha raccontato di essere rimasto colpito dall’innalzamento delle prestazioni del gruppo che ha verificato già nelle prime corse della stagione, e si è mostrato molto perplesso sulla genuinità di questo miglioramento.

“Trovare qualcuno più forte fa parte del gioco. Ma in questa stagione, dalla Parigi–Nizza in poi, ho visto che stavamo correndo ad un ritmo davvero alto. In un solo anno le prestazioni hanno avuto una forte accelerata”, ha dichiarato Demare, aggiungendo che questa sua riflessione è stata condivisa da molti suoi colleghi.