Johan Museeuw è uno dei campioni più iconici e leggendari degli ultimi trent’anni di ciclismo, e non soltanto per il palmares che lo pone tra i più grandi interpreti delle classiche di ogni epoca. Il belga ha conosciuto tutte le facce del Ciclismo, anche quelle più dure e spietate, sfuggendo più volte alla morte, tra terribili incidenti e miracolosi ritorni alla vita e al successo. Museeuw rischiò l’amputazione di una gamba dopo una rovinosa caduta nella Foresta di Arenberg, alla Roubaix ‘98, finì poi in coma per un incidente in moto nel 2000, per poi tornare ogni volta più forte di prima.

Ciclismo, l’incidente del Tour de France ‘95

La carriera in bilico tra gloria e dramma di Johan Museeuw aveva però già conosciuto un primo episodio chiave al Tour de France del 1995, un incidente purtroppo ben noto per le sue tragiche conseguenze, ma di cui il campione ha rivelato ora dei particolari nuovi. Durante una tappa pirenaica di quel Tour, l’ultimo dei cinque vinti da Miguel Indurain, si verificò una caduta dai terribili effetti nella discesa dal Portet d’Aspet. Nell’incidente rimasero coinvolti molti corridori, tra cui Museeuw e Fabio Casartelli, che purtroppo perse la vita in quel tragico pomeriggio del luglio ’95, ad appena 25 anni. Il corridore italiano, Campione olimpico ai Giochi di Barcellona ’92, picchiò la testa contro un blocco di cemento a bordo strada, un impatto devastante e fatale.

‘Io avevo il casco’

In un’intervista a Wieler Revue, in cui ha parlato di tanti temi dell’attualità del ciclismo, Johan Museeuw ha ricordato anche quel terribile incidente. “Come corridore sono stato molto fortunato con gli incidenti, soprattutto in quello del Tour de France ’95. Penso ancora spesso a quella quindicesima tappa” ha raccontato l’ex campione, che era vicino allo sfortunato Casartelli nel momento della caduta.

“Sono riuscito a malapena ad evitare Fabio, ma sono caduto anch’io. Fabio non indossava il casco, io si. Quel casco mi ha salvato. Penso ancora abbastanza spesso a quell’incidente” ha dichiarato Johan Museeuw.

‘Il palmares di Evenepoel è scarso’

Museeuw ha parlato di altri temi nella sua intervista, dedicando un giudizio molto tagliente al suo giovane connazionale Remco Evenepoel, atteso come il fuoriclasse in grado di riportare il Belgio a vincere un grande giro, ma respinto finora dalle grandi salite.

“La stampa ha esercitato una pressione molto forte su di lui, e non ha ancora ottenuto ciò che desiderava. Ha solo 22 anni, ma la sua lista di vittorie è un po’ deludente. Sono passati quasi tre anni da quando ha vinto la Clasica di San Sebastian, penso che il suo palmares sia un po’ scarso per un corridore delle sue capacità” ha commentato senza mezzi termini Johan Museeuw.