Il Gp Denain, piccola corsa francese che si disputa vicino al confine con il Belgio, ha attirato tanta curiosità in questa 63^ edizione che si è tenuta il 17 marzo. La gara affrontava nel suo percorso diversi tratti di pavé, assumendo i connotati, anche per la vicinanza territoriale, di una piccola Parigi Roubaix. Grazie a questo tracciato particolare, la semiclassica francese è stata una sorta di test generale per alcuni big, soprattutto Primoz Roglic e Jonas Vingegaard, in vista del prossimo Tour de France, che in una tappa porterà il gruppo proprio sul pavé.

Roglic ha dimostrato di cavarsela bene sulle pietre, inserendosi in una fuga che ha caratterizzato il finale di corsa, anche se poi la conclusione è stata allo sprint con il successo di Max Walscheid.

I campioni del Tour alla prova del pavé

Il Gp Denain, semiclassica nel nord est della Francia, ha affrontato un percorso di 200 chilometri, caratterizzato nella seconda parte da dodici settori di pavé, simili a quelli della classicissima Parigi – Roubaix. La corsa si è così rivelata un test interessante per alcuni corridori che non hanno una particolare dimestichezza con questo terreno, con cui però saranno costretti a confrontarsi al prossimo Tour de France.

La Grande Boucle tornerà quest’anno a proporre nella quinta tappa, la Lille – Wallers Arenberg, un percorso con alcuni tratti di pavé nel classico territorio della Roubaix, con tutte le insidie e i pericoli del caso. Molti uomini che puntano alla classifica generale del Tour non hanno nessuna esperienza sul pavé, soprattutto su quello particolarmente duro e sconnesso di questa parte di Francia.

E qualcuno ha pensato di correre questo Gp Denain per mettere da parte un po’ di esperienza.

Primoz Roglic si è presentato al via con questo intento, così come il compagno di squadra Jonas Vingegaard e il colombiano della Ineos Dani Martinez.

Gp Denain, fuga ripresa all’ultimo chilometro

La corsa è partita con una fuga comprendente il veterano Niki Terptra, oltre a Milan Fretin, Emiel Vermeulen, Floris de Tier e Yoann Paillot.

Il gruppetto dei battistrada ha cominciato a selezionarsi quando è iniziata la sequenza di tratti di pavé, finchè Terpstra e Fretin, ultimi a resistere al comando, sono stati ripresi a poco più di trenta chilometri dall’arrivo. Subito dopo, in un tratto di pavé piuttosto difficile, la Ineos ha propiziato l’attacco che ha contrassegnato l’ultima parte di questo Gp Denain. La squadra britannica ha imposto un ritmo sostenutissimo con Ben Turner, specialista del ciclocross, riuscendo a spezzare il gruppo e a lanciare un quintetto al comando. A comporlo sono stati tre corridori della Ineos, Jhonatan Narvaez e Magnus Sheffield oltre allo stesso Turner, il francese Damien Touzè e Primoz Roglic.

Il campione sloveno ha dimostrato una buona confidenza con il pavé, si è fatto trovare pronto nel momento decisivo della corsa e non ha commesso errori.

I cinque al comando, spinti soprattutto dagli Ineos, hanno guadagnato una manciata di secondi sul gruppo, che però nel finale si è rifatto sotto. Ormai all’ultimo chilometro, la fuga con Roglic è stata raggiunta e la corsa si è così risolta in una folta e convulsa volata. A spuntarla è stato Max Walscheid, già secondo ieri alla Nokere Koerse dietro Tim Merlier, oggi non presente. Il tedesco della Cofidis ha avuto la meglio su Dries de Bondt (Alpecin Fenix) e Adrien Petit (Intermarchè).

Tra gli altri corridori più attesi, Dani Martinez è rimasto nel vivo della corsa fino alle battute finali, concludendo nel gruppo principale, mentre Jonas Vingegaard ha raggiunto il traguardo nelle retrovie, con oltre 11 minuti di ritardo.