Nonostante un avvio di stagione nell’anonimato più assoluto, Peter Sagan resta uno dei personaggi di maggior spicco del Ciclismo professionistico. Il campione slovacco, appena approdato alla TotalEnergies, è sempre ricercato dai media per le sue dichiarazioni colorite e stravaganti. In una recente intervista concessa al giornale belga Het Nieuwsblad, Sagan non è venuto meno a questa sua peculiarità e ha parlato di come la nuova generazione di corridori abbia portato a cambiare il modo di vivere la corsa in mezzo al gruppo, facendo degli esempi molto diretti.

Ciclismo, la rivalità Sagan - Cancellara

Peter Sagan ha testimoniato come il rapporto tra corridori più giovani e più esperti sia molto cambiato da quando lui è arrivato al ciclismo professionistico. Nella prima fase della sua carriera, il tre volte iridato diventò un avversario diretto di uno dei campioni più affermati della vecchia generazione, Fabian Cancellara. La rivalità tra il veterano svizzero e il giovane ed esuberante slovacco esplose durante il Tour de France del 2012. Con il suo modo di esultare molto vivace e apparentemente irriverente, Sagan si era attirato le antipatie di Cancellara.

In realtà la rivalità tra i due era tenuta in gioco soprattutto dal vecchio campione. “Se parli troppo sulla stampa ricevi solo delle polemiche e questo non aiuta.

Da giovane corridore devi imparare a trattare con i media. Fabian Cancellara diceva tante cose su di me, era molto provocatorio, soprattutto prima delle classiche. Questo mi faceva ridere, voleva solo dire che si innervosiva per me” ha ricordato Sagan, che aveva trovato il modo giusto per rimandare al mittente le provocazioni e le pressioni del suo avversario.

“Quando i giornalisti venivano da me con le sue dichiarazioni io rispondevo sempre che lui era il mio idolo e che non potevo dire nulla di negativo su di lui” ha raccontato il corridore della TotalEnergies.

Peter Sagan: ‘La pausa per la pipì non esiste più’

Secondo Peter Sagan i rapporti tra giovani e vecchi in mezzo al gruppo del ciclismo professionistico non sono più quelli di un decennio fa e della sua rivalità con Cancellara.

“Allora erano i corridori più vecchi a parlare tanto, ora lo fanno anche i giovani. Io penso che, ok, sei forte, sei un campione, ma sei più giovane. Alla nuova generazione manca il rispetto. In passato nel ciclismo c’erano delle leggi non scritte, oggi c’è l’anarchia” ha commentato Sagan, che ha fatto un esempio molto elementare per spiegare questa situazione.

“La pausa per fare la pipì non esiste più. Ero leader di una corsa a tappe, mi sono fermato a fare la pipì e mi hanno attaccato. All’Haut Var è successo nuovamente. Prima c’era un momento per fermarti e farla tutti insieme. Ora tutti la fanno in bici. Mi chiedo se è normale. E non si mettono nemmeno a bordo strada. Non faccio nomi, ma fanno la pipì in mezzo al gruppo, tutti fanno la pipì su tutti, è disgustoso. E se dici qualcosa a riguardo allora sei un arrogante” ha raccontato Peter Sagan.