Non è stata proprio una giornata fortunata quella che ha vissuto Eduard Prades nella prima tappa del Giro di Grecia. La corsa a tappe ellenica è iniziata ieri, 27 aprile, con una frazione sull’isola di Creta. La corsa è stata decisa da una fuga da lontano, che ha consentito ad Aaron Gate di raggiungere il traguardo con quasi due minuti di vantaggio sul primo gruppo inseguitore. Nonostante questo pesante distacco, il primo corridore del gruppo a tagliare il traguardo, lo spagnolo Eduard Prades, ha esultato in segno di vittoria, ma è caduto dopo aver perso la sella.

Ciclismo, l’esultanza con caduta di Prades

Il finale della prima tappa del Giro di Grecia ha riservato una scena tra il grottesco e il fantozziano, con protagonista assoluto il 34enne spagnolo Eduard Prades, corridore della Caja Rural. Prades, che in carriera ha vinto una Coppa Sabatini, un Giro di Norvegia e un Giro di Turchia, era smanioso di vincere per dedicare il successo al figlio nato da poco.

La corsa ha visto una fuga avvantaggiarsi nelle fasi iniziali. Il gruppetto degli attaccanti si è poi selezionato lungo il percorso. Il neozelandese Aaron Gate è riuscito a rimanere da solo al comando, mentre tutti gli altri sono stati ripresi. Gate è andato a vincere la tappa con 1’46’’ di vantaggio su un gruppo formato da circa venticinque corridori.

Prades ha vinto la volata di questo gruppo, valida per il secondo posto, e ha esultato come se avesse vinto la corsa, ignaro dell’arrivo di Gate. Il peggio per lo spagnolo della Caja Rural è però arrivato proprio mentre tagliava il traguardo. La sua sella ha ceduto e il povero Prades è finito rovinosamente per terra.

Eduard Prades: ‘Avevamo poche informazioni’

Al di là della brutta figura, Prades ha archiviato l’episodio senza problemi fisici particolari e oggi ha ripreso la corsa.

Il corridore spagnolo ha raccontato quello che è successo e il suo strano gesto di esultanza quando in realtà era già arrivato un altro corridore. “Noi e la Trek-Segafredo avevamo tirato per gran parte della salita, poi il mio compagno Barrenetxea mi ha dato una mano in discesa per cercare di raggiungere i fuggitivi. Li abbiamo ripresi, ma in realtà non avevamo molte informazioni sull’andamento della corsa. Pensavo che davanti non ci fosse più nessuno in fuga, ecco perché all’arrivo ho alzato le braccia” ha dichiarato Eduard Prades, senza fare riferimento al curioso incidente meccanico che lo ha lasciato senza sella proprio mentre stava esultando.

“All’inizio pensavo di aver dedicato la vittoria a mio figlio Ilan.

L’ultima volta che abbiamo avuto delle informazioni è stato a venti chilometri dall’arrivo, quando il distacco era di un paio di minuti. Poi abbiamo fatto la salita forte, in discesa mi sono lanciato anche io stesso e abbiamo sorpassato diversi fuggitivi. Quando ho visto le moto della tv, le auto, il modo in cui il gruppo stava andando verso l’arrivo, ho avuto la sensazione che stessimo sprintando per la vittoria. Pensavo che fossero tutti stati ripresi, poi ho scoperto che avevo capito male” ha spiegato Prades, trovando almeno un lato positivo in questa vicenda tragicomica. “Almeno ho la foto che volevo per mio figlio” ha spiegato il corridore spagnolo.