La vittoria di Mathieu Van der Poel al termine di un esaltante Giro delle Fiandre, vissuto su un duello stellare con Tadej Pogacar, ha lasciato un'impronta profonda nel mondo del Ciclismo. Se l'impressione visiva e le emozioni non fossero ancora state sufficienti a dare una dimensione alla prestazione dei due fuoriclasse, si può ricorrere anche ad una serie di freddi numeri per analizzare al meglio il livello della corsa. Van der Poel ha infatti condiviso tutti i dati del suo Giro delle Fiandre su Strava, il servizio utilizzato da ciclisti di ogni parte del mondo e ogni livello per tenere traccia delle proprie pedalate.

Giro delle Fiandre, sei ore a 285 watt

Dall'analisi dei dati di Strava del Giro delle Fiandre di Mathieu Van der Poel si possono ricavare una serie di numeri molto interessanti. Il campione della Alpecin Fenix ha pedalato per 279 chilometri in poco più di sei ore e mezza, tenendo una velocità media di 42,5 chilometri orari. VDP ha consumato quasi settemila calorie durante la corsa, tenendo una cadenza media di 88 pedalate al minuto e una frequenza cardiaca di 141 battiti. Il corridore olandese ha condiviso anche i dati della potenza: il suo wattaggio medio è stato di 285, quello massimo, raggiunto durante lo sprint finale, di 1.407.

Ancora più interessante è l'analisi delle prestazioni nelle singole parti della corsa, soprattutto quelle relative ai muri finali, in cui Pogacar e Van der Poel hanno spinto al massimo.

Il campione olandese ha stabilito un nuovo KOM nel tratto comprendente il Koppenberg, lo Steenbekdries e il Taaienberg. Nonostante gli oltre 200 chilometri già nelle gambe, VDP ha prodotto una potenza media di 436 watt nei tredici minuti impiegati per portare a termine questo segmento di Fiandre. Il punto più arduo di questa parte di corsa è stato il muro del Koppenberg, sul quale Pogacar ha attaccato e Van der Poel gli ha replicato prontamente.

Il campione della Alpecin ha dovuto sprigionare un picco di ben 850 watt per stare dietro al rivale in questo passaggio storico del Fiandre.

La volata lanciata a bassa velocità

Impressionante è anche il dato del successivo muro, l'Oude Kwaremont, anch'esso aggredito da Pogacar.

Van der Poel ha resistito al fenomeno sloveno ricorrendo ad ogni residua energia, in uno sforzo di circa cinque minuti a 500 watt di media. Sul successivo Paterberg, più breve e ripido, VDP ha dovuto tirare ancora fuori 679 watt medi per non perdere la scia dello scatenato Pogacar.

Altri dati interessanti sono quelli che riguardano lo sprint finale, paragonato anche alle altre volate che hanno visto coinvolto Van der Poel nelle edizioni precedenti. I numeri testimoniano come lo sprint sia stato lanciato a velocità particolarmente bassa, solo 32 all'ora, contro i 46 della volata di un anno fa contro Kasper Asgreen.

Questo ha evidenziato le capacità del campione olandese di raggiungere la massima velocità in poche pedalate, fondamentale su cui probabilmente non ha rivali in gruppo. VDP è arrivato ad una velocità massima di 57 all'ora, contro i 58 di un anno fa, con una potenza simile negli ultimi 10 secondi di gara, 1269 contro 1261.