È stato un Giro delle Fiandre da brividi ed emozioni fortissime quello che è andato in scena questo 3 aprile per la sua edizione numero 106. La corsa ha vissuto sull’atteso testa a testa tra i due fenomeni del Ciclismo mondiale, Tadej Pogačar, all’esordio nel Fiandre, e Mathieu Van der Poel. Lo sloveno non ha patito l’inesperienza, anzi, confermandosi una volta di più come un fuoriclasse a tuttotondo e senza limiti. Il capitano della UAE ha attaccato su tutti i muri, ma Van der Poel non si è fatto staccare e nel finale, anche giocando un po’ d’astuzia ha avuto la meglio allo sprint, conquistando così il suo secondo Giro delle Fiandre.
#RVVmen - 🏁 3 km
Ready for a sprint-a-deux? 😱 #RVV22 pic.twitter.com/nE9vSUbXkh
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Giro delle Fiandre, anche Boaro e Mozzato in fuga
Il Giro delle Fiandre ha aggiunto l’ennesima giornata di spettacolo a questa stagione di ciclismo che sta regalando emozioni, imprese e duelli palpitanti.
La corsa è iniziata in una giornata fredda ma senza la neve e la pioggia cadute nei giorni scorsi sul percorso. Nei primi chilometri è partita la classica fuga da lontano, in cui si sono inseriti anche due italiani, Luca Mozzato e Manuele Boaro. Con loro anche Sebastien Grignard, Tom Bohli, Taco Van der Horn, Stan Dewulf, Max Kanter, Mathijs Paasschens e Lindsay de Vylder.
La corsa si è assestata per 150 km, con le squadre dei principali favoriti a presidiare le posizioni di testa del gruppo per non far prendere troppo vantaggio alla fuga. L’azione vera è iniziata sul muro del Molenberg, ad un centinaio di km dal traguardo, quando la Jumbo Visma orfana di van Aert ha cominciato a muovere le sue pedine mandando all’attacco Nathan Van Hooydonckx.
A questo attacco ne sono ben presto seguiti molti altri, una bagarre da cui è scaturito un gruppetto di una decina di corridori con anche Alberto Bettiol, Mads Pedersen e Zdenek Stybar.
Lo show di Pogačar sui muri
La UAE e la TotalEnergies sono state costrette a spendere gran parte dei propri uomini per lanciare l’inseguimento a questo gruppo di contrattaccanti.
Tadej Pogačar ha dovuto spremere a fondo anche Matteo Trentin in questa fase della corsa, mentre Mathieu Van der Poel e la sua Alpecin sono rimasti più guardinghi, una strategia insolita per il campione olandese.
A stravolgere la situazione e dare il via alla battaglia finale è stato proprio Tadej Pogačar. Nel secondo passaggio dall’Oude Kwaremont il campione sloveno ha affondato, dimostrando di poter giocare alla pari con gli specialisti più forti ed esperti del pavè, lui al debutto in questa corsa. Con un’azione entusiasmante Pogačar ha raggiunto tutti i fuggitivi e chiamato allo scoperto gli altri favoriti. Sul successivo Paterberg il sorprendente Jan Tratnik ha dato un’ulteriore accelerata, ma sul temibile Koppenberg Pogačar ha ripreso in mano la situazione con un’altra stoccata.
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Tadej Pogačar with an incredible move on the Kwaremont! 🔥 He rides to the front of the race with one acceleration. #RVV22 pic.twitter.com/Z7ABOdFeMT
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Van der Poel stavolta non ha più potuto attendere e ha risposto allo sloveno, con Valentin Madouas che è riuscito ad agganciarsi alla coppia di fuoriclasse. Il terzetto è andato a raggiungere Fred Wright e Dylan Van Baarle, che avevano anticipato con uno scatto il Koppenberg.
La sfida VDP – Pogačar
I cinque al comando hanno continuato imprimendo un ritmo forte e regolare, e il gruppo inseguitore è stato spinto ad oltre un minuto di ritardo. Anche le squadre più attrezzate non sono riuscite a rimediare a questa situazione.
La Jumbo Visma, senza van Aert, non ha trovato delle risposte convincenti da Benoot e Laporte, condizionato anche da una caduta, e la Quickstep ha confermato il trend molto negativo delle altre classiche di questa campagna fiamminga.
Davanti la corsa si è presto trasformata nell’attesa sfida diretta tra Tadej Pogačar e Mathieu Van der Poel. Lo sloveno ha preso di petto anche l’ultimo assalto all’Oude Kwaremont, con un’altra azione dirompente che ha eliminato Van Baarle, Wright e Madouas, e costretto anche Van der Poel a giocare sulla difensiva. Il fuoriclasse olandese è sembrato vacillare anche sull’ultimo muro, il Paterberg, dove Pogačar ha affondato ancora. VDP ha però reagito, scollinando con lo sloveno e dandogli man forte negli ultimi 12 km verso il traguardo di Oudenaarde.
Il finale è stato palpitante. Pogačar e Van der Poel sono arrivati all’ultimo chilometro con una trentina di secondi di vantaggio su Madouas e Van Baarle, ma qui lo sloveno ha rifiutato di passare al comando. I due hanno rallentato fin quasi a fermarsi, permettendo agli inseguitori di tornare clamorosamente in gioco. Van der Poel ha così fatto incastrare perfettamente i pezzi di una volata ideale, uno sprint corto e lanciato a bassa velocità per sfruttare la sua forza esplosiva, e con Madouas e Van Baarle che sono stati d’intralcio a Pogačar.
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WHAT A RACE! 🔥 @mathieuvdpoel wins Flanders’ Finest after an amazing finale! @DylanvanBaarle 🥈and @MadouasValentin 🥉 join him on the podium. #RVV22 pic.twitter.com/hCp76KVyBg
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Van der Poel è così andato a vincere il suo secondo Giro delle Fiandre, e Pogačar si è visto mettere nel sacco da Van Baarle, finito secondo e Madouas, terzo, arrivando arrabbiato e fuori dal podio.
Subito dietro Kung ha colto il quinto posto davanti a Teuns e Wright, mentre Pedersen ha vinto la volata del gruppo.