La cronometro Aigle – Villars, con cui il 1° maggio è calato il sipario sul Giro di Romandia, ha riscritto completamente le gerarchie della classifica generale. Dopo aver bloccato la corsa nella tappa di montagna di del 30 aprile, per favorire Rohan Dennis, la Jumbo Visma è uscita sconfitta dalla crono finale. Dennis, due volte Campione del Mondo della specialità, è stato protagonista di una prestazione incolore su un percorso molto impegnativo, e ha perso oltre due minuti. A dominare la corsa è stato Aleksandr Vlasov, che ha fatto il vuoto sulla salita di Villars conquistando sia la tappa che la vittoria finale di questo Giro di Romandia.

Romandia, cronoscalata decisiva

Dopo una settimana senza grandi sussulti e azioni spettacolari, il Giro di Romandia ha offerto la sua giornata decisiva con la quinta ed ultima tappa, la cronometro da Aigle a Villars. Il percorso si è rivelato una vera cronoscalata, con solo i primi 5 – 6 chilometri pianeggianti e poi una decina di costante ascesa verso il traguardo, anche con pendenze piuttosto impegnative. Visto il tracciato, molti corridori hanno scelto di partire con la bici da crono e poi di effettuare un cambio dopo la parte iniziale più veloce, prendendo una tradizionale bici da strada.

Nelle fasi iniziali e centrali delle partenze, è stato Thibaut Pinot a segnare un buon tempo e mettersi al comando, confermando sia la difficoltà del percorso che il suo buon cammino di risalita dopo le ultime deficitarie stagioni. Davanti al francese si è poi issato Damiano Caruso, apparso particolarmente incisivo nella seconda parte in salita e pronto a recuperare posizioni su posizioni anche nella classifica generale.

Super Vlasov, anche Mader e Geschke sul podio

La lotta per la vittoria e il podio finale si è aperta con l’inserimento a sorpresa di Simon Geschke, che ha sfoderato la miglior crono della vita per mettersi al comando, abbassando il tempo di Caruso di ben 33’’.

La sfida diretta tra il leader della generale Rohan Dennis, due volte iridato della disciplina, e Alexsandr Vlasov, il più pericoloso dei suoi inseguitori, ha ben presto preso un indirizzo molto preciso.

Dennis è apparso molto rigido, soprattutto dopo il cambio di bici, e già all’intermedio è transitato con 28’’ di ritardo da Vlasov. Il russo ha pedalato con agilità e incisività, scavando un netto solco tra sé e tutti gli altri. Nella parte in salita Dennis è andato sempre più in difficoltà e alla fine è arrivato con ben 2’12’’ di ritardo da Vlasov, un vero crollo.

Il russo della Bora ha così concluso da trionfatore, con tappa e classifica generale di questo Giro di Romandia, dando solidità al suo percorso di crescita per diventare un campione da grandi giri. Nella classifica finale Vlasov ha preceduto Gino Mader, terzo nella crono, e la sorpresa Geschke, con Ayuso quarto e vincitore della maglia di miglior giovane.

Caruso ha concluso sesto, dietro a O’Connor, mentre Dennis è precipitato all’ottavo posto.