La tappa del Granon, dell'ultimo Tour de France, resterà probabilmente il momento clou dell'intera stagione del Ciclismo professionistico. Quella frazione ribaltò completamente la situazione di corsa, grazie all'attacco frontale della Jumbo-Visma e all'inaspettata crisi di Tadej Pogačar, che tutti ritenevano pronto a mettere le mani sul terzo Tour de France consecutivo. Il campione sloveno fu però chiamato a rispondere a una lunga serie di attacchi sul Galibier, portati da Primož Roglič e Jonas Vingegaard, e sull'ultima salita, il Col du Granon, andò pesantemente in crisi, perdendo tre minuti nei confronti dello scalatore danese.

In una lunga intervista al giornale sloveno MMC, Pogačar ha parlato di quella giornata e delle difficoltà incontrate per tutto il Tour de France.

Ciclismo: il forfait di Trentin alla vigilia del Tour

Il campione della UAE ha svelato che il clima interno alla squadra è stato piuttosto teso nella prima parte della corsa. Il team emiratino ha dovuto cambiare schieramento alla vigilia del via, a causa della positività al Covid di Matteo Trentin, che era stato scelto per scortare Pogačar nelle tappe più insidiose e tecniche della corsa. Il corridore italiano è stato sostituito con Marc Hirschi, che non si è rivelato all'altezza e ha offerto un sostegno quasi nullo alla squadra. "Questo ha causato molto nervosismo nella squadra in quel momento" ha dichiarato Pogačar riferendosi al forfait di Trentin e alla difficoltà nel sostituirlo.

Il campione della UAE ha comunque gestito alla grande questa prima parte della corsa, prendendo la maglia gialla e vincendo le tappe di Longwy e Planche des Belles Filles, ma probabilmente spendendo anche più energie del previsto. Il momento chiave del Tour de France è stato comunque nella tappa numero 11, una frazione alpina con il Galibier e l'arrivo sul Granon.

Pogačar: 'Mi sono dimenticato di bere una bevanda'

Tadej Pogačar si è trovato accerchiato da Roglič e Vingegaard, che lo hanno attaccato a ripetizione sul Galibier. "Le loro tattiche sono state eccellenti. Erano tutti al 100%, mi hanno schiacciato con i loro attacchi, soprattutto nella parte più piatta tra il Galibier e il Télégraphe.

Quando abbiamo iniziato l'ultima salita ho subito sentito che non era una buona giornata" ha rivelato il campione sloveno.

Il capitano della UAE ha spiegato di aver commesso alcuni errori tattici e di non essersi idratato a sufficienza, e che questi aspetti lo hanno portato a una crisi decisiva nell'economia dell'intero Tour de France. "Penso che se avessi ordinato a Majka di iniziare il Granon più piano, lui sarebbe potuto rimanere con me fino al traguardo e avrei perso meno tempo" ha dichiarato il due volte vincitore del Tour. "Il caldo non è la cosa migliore per me. All'inizio mi sentivo bene, poi ho esaurito le energie. Non ho bevuto a sufficienza, avevo bisogno di molta acqua per quella tappa, ma mi sono dimenticato di bere una bevanda idratante" ha svelato Tadej Pogačar.

Il campione sloveno ha replicato anche all'analisi di Eddy Merckx, che ha parlato di una preparazione insufficiente in confronto a quella dei corridori della Jumbo Visma.

Pogačar ha spiegato di aver trascorso due periodi in altura, prima e dopo il Giro di Slovenia, ripercorrendo la stessa strategia di preparazione che un anno prima lo aveva portato alla vittoria.

Pogačar ha infine dato appuntamento alle prossime corse del suo calendario. Il campione sloveno sta per spostarsi in Canada, dove parteciperà al Gp Québec e al Gp Montréal del 9 e 11 settembre, per poi volare in Australia per i Mondiali del 25.