Nel percorso del Giro d'Italia 2023, presentato lunedì scorso a Milano, spicca il ritorno di una delle salite più affascinanti e spettacolari della storia della corsa rosa, quella delle Tre Cime di Lavaredo. Nonostante la bellezza della salita, incastonata in uno scenario dolomitico da cartolina, le Tre Cime vengono inserite nel percorso raramente. L'ultima volta fu nel 2013, in un Giro che rischiò di essere travolto dal caso di doping di Danilo Di Luca, ma che proprio in quel giorno regalò una pagina di Ciclismo indimenticabile grazie a Vincenzo Nibali.

L'impresa del campione siciliano, allora alla Astana, mostrò al mondo la faccia più bella e vera del ciclismo, opponendosi allo scontato abbinamento tra lo sport della bicicletta e il doping.

Vincenzo Nibali: 'Non si vedeva nulla'

Già in maglia rosa alla vigilia di quella tappa, Vincenzo Nibali volle mettere il sigillo su quell'ultima montagna del Giro d'Italia. In una giornata di freddo e pioggia, che sulle Tre Cime di Lavaredo si trasformò in una bufera di neve, il campione della Astana partì all'attacco all'inizio della salita, riuscendo subito a staccare tutti. L'azione assunse i contorni di una vera impresa, anche per lo scenario surreale della nevicata e il carico di significati dopo le polemiche dei giorni precedenti.

Nibali suggellò la sua prima vittoria al Giro d'Italia in quella epica giornata, e in occasione del ritorno delle Tre Cime di Lavaredo nel percorso della corsa rosa, il campione siciliano ha ricordato quella tappa. Il campione siciliano è intervenuto alla presentazione del Giro, e a conclusione dell'evento ha parlato delle sue Tre Cime.

"Ricordo soprattutto il freddo, la neve. Ad un certo punto non si vedeva più nulla. Pedalavo per inerzia, volevo solo arrivare il più velocemente possibile al traguardo" ha ricordato Vincenzo Nibali.

'Roglic in maglia rosa prima delle Tre Cime'

Il campione della Astana ha spiegato che all'inizio della salita delle Tre Cime di Lavaredo, si tolse la mantellina, rimanendo solo con la maglia rosa, e che questo complicò le cose, viste le pessime condizioni climatiche, rendendo la scalata davvero al limite dell'impossibile.

Nonostante tutto, Nibali sbucò sul traguardo tra la nevicata sempre più fitta, senza più avversari alle spalle. "Non mi resi conto immediatamente di quello che avevo fatto. Fu davvero un'impresa, ne sono tuttora consapevole" ha ricordato il vincitore di quel Giro d'Italia 2013.

Vincenzo Nibali ha commentato anche il percorso del Giro, assegnando un dieci e lode per la bellezza e la completezza del disegno costruito da RCs Sport. Il campione ha scelto una frazione a sorpresa come tappa più insidiosa della corsa rosa: "Potrebbe essere quella di Crans Montana". Quanto ai favoriti, pur mancando ancora delle conferme sui campioni al via, Nibali ha designato Primoz Roglic. "lo aspetto in maglia rosa già prima della salita delle Tre Cime di Lavaredo" ha dichiarato il due volte vincitore del Giro d'Italia.