Dal 20 al 22 gennaio, a Monaco di Baviera, è andata in scena la prima tappa del torneo under 18 di basket più prestigioso d'Europa, l'Adidas Next Generation Tournament.
Il Real Madrid ha vinto in finale contro lo Zalgiris, conquistando il primo pass la finale di Kaunas a maggio. Sono intanto stati molti i giovani talenti a emergere durante il torneo.
I migliori prospetti emersi all'AdidasNGT 2023 di Monaco: il MVP è stato Hugo Gonzalez
Hugo Gonzalez (2006, 1,99m, G-SF, Real Madrid, Spagna)
Giocatore versatile, moderno, può ricoprire tre ruoli: playmaker, guarda e ala.
Longilineo, sinuoso, atletico, ha uno straordinario e completo controllo del corpo. Offensivamente è un eccellente tiratore piedi per terra: rilascio morbido, rapidità nell'orientare i piedi e grande sensibilità nei polpastrelli. Forte anche in avvicinamento al ferro, ha nella sua qualità migliore la capacità di leggere il posizionamento della difesa per sfruttarla a suo vantaggio e concludere sia di mano destra che di sinistra. Può migliorare nella costruzione del tiro dal palleggio.
Buon giocatore di pick and roll, specialmente a destra, ha visione di gioco ed è un ottimo passatore dal palleggio. Mette il talento al servizio della squadra. Non è un accentratore, anche se all’occorrenza può esserlo, e non rifiuta le responsabilità: un leader silenzioso, carismatico.
Il potenziale difensivo, però, è ciò che più impressiona di lui. Ha braccia lunghissime che lo rendono un super-difensore lontano dalla palla e uno straordinario difensore sulla palla. Molto intelligente, anticipa le giocate, è abilissimo nel mangiare spazio e può tenere anche su giocatori di 15 cm più bassi di lui. Per gli addetti ai lavori è un potenziale NBA.
Il talento spagnolo (MVP del torneo) ha chiuso con una media di 19.2 punti a partita, tirando con il 59.3% da 2 punti e il 61,1% (11-18) da 3 punti
Jack Kayil
Jack Kayil (2006, 1,90m, PG, Alba Berlino, Germania)
La sorpresa del torneo. Playmaker puro, ottimi fondamentali, mani veloci: per caratteristiche e movimenti in campo ricorda il connazionale Maodo Lô.
Esplosivo, rapido, è abile sia nel realizzare punti che creare gioco per i compagni. Palleggio sicuro, sempre a testa alta, ha visione di gioco e predilige concludere in avvicinamento al ferro, di mano destra. I 3.5 assist di media a partita non fotografano la quantità e qualità di situazioni di vantaggio generate. Batte spesso l'uomo dal palleggio ed è intelligente nel variare le soluzioni offensive. È un eccellente catalizzatore di falli (5.2 subiti di media) e chirurgico tiratore dalla lunetta (19-21). Abile nel costruirsi il tiro dal palleggio, anche se il rilascio è ancora un po' meccanico. In campo è un leader naturale. Ha chiuso il trofeo con 18.5 punti, 3.8 rubate (migliore del torneo) e 4.8 rimbalzi a partita, con due prove da 28 e 26 punti.
Samontourov
Alexandros Samontourov (2005, 2,10m, SF, Panathinaikos, Grecia)
Il processo di raffinazione è quasi completo. Dallo scorso anno, il greco è passato da essere un giocatore futuribile ad un potenziale Eurolega. A sorprendere sono i miglioramenti nel controllo e padronanza del corpo. È alto 2,10m, ma agile e molto coordinato. Corre benissimo il campo e ha nella sua qualità migliore le conclusioni in avvicinamento al ferro, in situazione dinamica, dove può vantare un ottimo range di soluzioni. Può giocare anche spalle, dove preferisce concludere in fade-away. Insieme a Gonzalez, è il giocatore più completo del torneo. Ha mani educate e buona visione di gioco, inoltre ha migliorato anche il lato difensivo e iniziato a capire come sfruttare il corpo per essere un fattore.
Buon atleta, può ancora migliorare nella comprensione e lettura del gioco a 360 gradi. È stato il miglior realizzatore del torneo con 22.2 punti di media a partita, conditi da 7 rimbalzi e 3 assist.
Pietrus
Illan Pietrus (2005, 1,92m, PG, Next Generation Team, Francia)
Probabilmente il miglior playmaker del torneo. Forte fisicamente, grande personalità, giocatore completo sia in attacco che in difesa. Molto migliorato nella lettura del gioco rispetto all'anno scorso. È uno dei pochi giocatori visti a Monaco in grado di usare con naturalezza sia la mano destra che la mano sinistra, sia quando attacca che quando conclude al ferro. Grande sensibilità nei polpastrelli, abbinata a taglia fisica da Pro.
Offensivamente ha un bagaglio completo: floater, secondo tempo, arresto e tiro, tiro piazzato, in avvicinamento al ferro. Batte quasi sempre l'uomo ed è molto bravo nell'assorbire i contatti. Ha mano educata, anche da fuori, anche se un caricamento un po' dal "basso" che lo penalizza. Grande personalità, soprattutto nei momenti chiave, non si tira mai indietro e spesso segna quando conta. In tre partite ha messo insieme 20.3 punti di media e 5.3 falli subiti.
Jan Vide
Jan Vide (2005, 1,96m, SG, Real Madrid, Slovenia)
Realizzatore naturale, è fisicamente superiore al novanta percento dei suoi coetanei. Baricentro basso, rapido, potente, sempre in controllo, è un ottimo finalizzatore dal palleggio, la sua qualità migliore.
È molto forte in avvicinamento al ferro, abile nel trarre vantaggio dal corpo del difensore e concludere in secondo tempo di mano destra. Quando serve è capace di arrestarsi in poco spazio e concludere in arresto e tiro, anche se non sempre legge perfettamente il gioco. Ha un buon rilascio, anche se un po’ lento, che però bilancia con una notevole elevazione e capacità di tiro in sospensione. Palleggia poco, e quando lo fa è quasi sempre per creare vantaggio. Spesso in controllo, è anche un eccellente difensore sulla palla, rapido negli scivolamenti e forte nell'assorbire i contatti. Lo sloveno ha chiuso il torneo con una media di 17.2 punti e 3.2 assist a partita, tirando con il 64.2% da due punti.
Stonkus
Justas Stonkus (2005, 2,01m, SG, Zalgiris Kaunas, Lituania)
Futuro da giocatore Eurolega, per fisico e temperamento. Non spicca per una qualità singola, ma per l’insieme di tutte. In campo, infatti, può fare tutto, sia in attacco che in difesa. La sua carta migliore è l'aggressività e coordinazione con cui va al ferro: potente, elegante, sempre in controllo. Una macchina da punti e falli subiti, 7 di media a partita per quasi 9 tiri liberi tentati, che fatica però quando si allontana dal ferro. Macchinoso e piuttosto lento nel rilascio, spesso finisce per tirare in step-back laterale con l'uomo addosso: motivo del 33,3% al tiro. Eccellente nella progressione e conclusione a canestro, spesso da destra, grazie ad un fisico che gli permette di assorbire i contatti e usarli a suo vantaggio. Ha concluso la tappa di Monaco con 17.2 punti di media a partita.