Super Primož Roglič sulle strade della Tirreno Adriatico. Arrivato all'ultimo momento, dopo un infortunio alla spalla e tenendo un profilo molto basso, il campione sloveno ha finito per dominare la corsa. Dopo aver vinto nei giorni scorsi a Tortoreto e a Sassotetto, Roglič ha completato una strepitosa tripletta conquistando anche la tappa dei muri marchigiani, passaggio ormai tradizionale della Tirreno Adriatico. La corsa è stata molto intensa grazie a un percorso senza respiro e a una classifica generale corta. La Bora ha provato a ribaltare la situazione mandando all'attacco Aleksandr Vlasov, ma la Jumbo ha difeso la maglia azzurra di Roglič contando anche sull'aiuto di UAE e Ineos.

Nel finale il leader della corsa ha risposto agli attacchi di Almeida e Landa sul muro più impegnativo, e ha poi castigato tutti in volata.

Van Aert in forcing nel penultimo giro

La tappa dei muri marchigiani, con partenza e arrivo a Osimo, si è aperta con una fuga in cui si sono inseriti Davide Bais (Eolo-Kometa), Gianni Vermeersch (Alpecin-Deceuninck), Mike Teunissen, Georg Zimmermann (Intermarché Circus Wanty), Nikias Arndt (Bahrain Victorious), Krists Neilands (Israel - Premier Tech), Casper Pedersen (Soudal - Quick-Step), Clément Russo (Arkéa-Samsic), Alessandro De Marchi (Jayco AlUla), Valentin Ferron (TotalEnergies) e Quinn Simmons (Trek-Segafredo).

Il gruppo ha però condotto la corsa ad alta andatura e a una quarantina di chilometri dall'arrivo ha raggiunto gli ultimi superstiti della fuga.

La corsa è salita di tono già in questa fase, grazie alla Jumbo-Visma che ha forzato con Wout van Aert nel primo passaggio sul Muro della Gattara, punto più difficile del circuito finale attorno a Osimo.

La selezione è stata netta, con anche Mathieu Van der Poel e Bini Girmay già irrimediabilmente fuori dai giochi.

Vlasov prova il colpo a sorpresa

Van Aert ha speso tante energie in questa fase della corsa, trovando poi l'aiuto di Benoot, rientrato con un gruppetto di inseguitori. All'inizio dell'ultimo giro si sono presentati al comando una ventina di corridori, un gruppo da cui è poi rimasto staccato Wilco Kelderman, vittima di una caduta.

La Bora ha cercato di approfittare della presenza di tre corridori nella top ten della generale per smuovere la situazione in un tratto interlocutorio. Aleksandr Vlasov è partito all'attacco insieme a Guillaume Martin, Carlos Verona e Alex Aranburu ed è riuscito a guadagnare una trentina di secondi, abbastanza per far vacillare la maglia azzurra di Primož Roglič. La Jumbo-Visma ha fatto un po' fatica in questo tratto, viste le tante energie già spese da van Aert e Benoot, ma ha trovato la collaborazione della UAE con un eccellente Davide Formolo e poi della Ineos.

Vlasov è stato così rimesso nel mirino, e raggiunto sull'ultimo passaggio dal muro della Gattara. Qui Mikel Landa e Joao Almeida hanno giocato le loro carte per cercare di mettere in difficoltà Roglič, che però ha reagito brillantemente e ha preso in mano personalmente la situazione.

Allo scollinamento si è raggruppato un drappello come la maglia azzurra, Almeida, Landa, Ciccone, Mas, Geoghegan Hart e Woods. Quest'ultimo, fuori classifica, ha cercato di sorprendere tutti in un tratto intermedio, ma è stato raggiunto all'imbocco della rampa finale verso il traguardo di Osimo.

Tirreno Adriatico, il sigillo di Roglič

Primož Roglič ha così avuto l'occasione di centrare la tripletta di vittorie, lasciando sfogare Enric Mas per poi partire e vincere allo sprint.

Lo spagnolo è stato superato anche da Geoghegan Hart, secondo, e da Almeida, con Landa e Ciccone leggermente sfilati.

Con questo risultato Primož Roglič è ormai padrone incontrastato della Tirreno Adriatico. In classifica guida con 18'' su Almeida e 23'' su Geoghegan Hart, mentre un buon Ciccone è risalito al quinto posto. Domani la corsa si conclude con una tappa favorevole agli sprinter a San Benedetto del Tronto.