Tra le novità tecniche che sono apparse ultimamente nel mondo del Ciclismo professionistico c'è senz’altro il monocorona utilizzato da alcuni corridori della Jumbo-Visma. Si tratta di un cambio che usa una sola corona anteriore anziché le canoniche due e ovvia a questa mancanza con un’ampia scala di rapporti posteriori per avere a disposizione delle marce adatte sia ai tratti più veloci che a quelli più impervi. Questo sistema è stato usato da Primož Roglič nelle tappe decisive del Giro d’Italia, quella alle Tre Cime di Lavaredo e la cronoscalata del Monte Lussari, e anche da Jonas Vingegaard in alcune frazioni del Tour de France in corso.

Parlando a Eurosport, dove svolge il ruolo di opinionista, l’ex campione di ciclismo Alberto Contador ha spiegato di non credere molto a questa novità tecnica. Il due volte vincitore del Tour de France ritiene che il monocorona resterà un’opzione di nicchia, riservata solo ad alcune specifiche situazioni del mondo pro, e che non si diffonderà tra gli amatori.

Contador: 'Non credo molto nel monocorona'

“Le biciclette si stanno evolvendo molto e già al Giro d'Italia avevamo visto che Roglič ha usato il monocorona nel giorno più importante, quando si è giocato la corsa. Pensavano che la catena non potesse cadere e invece è successo”, ha sottolineato Contador.

“Vingegaard utilizza già abitualmente un monocorona Sram da cinquanta denti e il pignone da dieci, mentre Shimano e Campagnolo montano il pignone piccolo da undici.

Vedremo come va il mercato, ma io non ci credo molto”, ha spiegato Contador, che ritiene questo sistema inadatto alle esigenze di un cicloamatore. “I ciclisti professionisti possono permettersi, a seconda del percorso di ogni gara, di scegliere tra una bici o un’altra, e anche di più se sei il leader come Vingegaard. Penso non si diffonderà tra i cicloamatori”, ha dichiarato il due volte vincitore del Tour.

'Per un amatore difficile avere più bici'

Alberto Contador ha sottolineato che un prodotto così particolare come il monocorona è adatto solo a determinate situazioni e percorsi, e che un cicloamatore difficilmente può permettersi di comprare più biciclette di alta gamma per via dei costi particolarmente alti. “Per il ciclismo professionistico in certi momenti va bene, ma per un amatore, se non ha più biciclette e con quello che costano è difficile per lui averne diverse, lo vedo difficile”, ha commentato Contador.

L’ex campione ha analizzato anche i vantaggi che il monocorona potrebbe garantire nel ciclismo professionistico. “Si distingue per l'aerodinamica. Nel team Jumbo ritengono che in una tappa pianeggiante conti di più rispetto al peso, ma io non ne vedo il motivo, non c’è un’influenza che giustifichi il passaggio da due corone a una”, ha spiegato Alberto Contador.