Chris Froome è uno degli assenti più illustri nel Tour de France che sta arrivando alla sua fase decisiva. Il quattro volte vincitore della corsa a tappe più prestigiosa del ciclismo professionistico non è stato convocato dalla sua squadra, la Israel Premier Tech, per una scelta tecnica. Sylvain Adams, proprietario del team, ha criticato Froome dicendo che "le prestazioni recenti di Chris non hanno nulla a che fare con i suoi infortuni".

Dopo il grave incidente di quattro anni fa al Giro del Delfinato, il campione britannico non ha più ritrovato lo smalto di un tempo e gravita costantemente nelle retrovie del gruppo.

Nonostante questo, Froome ha sempre mostrato grande fiducia e determinazione nel voler continuare il suo personale percorso di recupero, nella speranza di tornare a buoni livelli di competitività. Il passaggio alla Israel con un lungo e oneroso contratto, sancito nel 2021, non ha portato novità per l'ex corridore della Sky.

Adams: 'Non ha un buon rapporto qualità-prezzo'

Froome ha continuato ad inanellare prestazioni anonime e risultati trascurabili, con un solo giorno di parziale riscatto, un terzo posto nella tappa dell'Alpe d'Huez al Tour de France dello scorso anno. In questa stagione, il campione britannico non ha colto nessun piazzamento tra i primi dieci, neanche nelle corse minori, e la Israel ha così deciso di non convocarlo per il Tour de France, una scelta che ha lasciato grande amarezza a Froome.

Nonostante questo nuovo colpo, il quattro volte vincitore del Tour ha dichiarato di voler andare avanti e puntare già al Tour del prossimo anno. Il Team Israel, per voce del suo proprietario Sylvain Adams, ha reagito seccamente ai propositi di Froome, attaccandolo per i suoi scarsi risultati. "Abbiamo ingaggiato Chris come leader della nostra squadra del Tour de France e non è nemmeno qui, quindi non può essere considerato un buon rapporto qualità-prezzo", ha dichiarato Adams in un'intervista a Cyclingweekly.

'Abbiamo ingaggiato il miglior corridore da grandi giri della sua generazione'

L'imprenditore israeliano ha ammesso che l'ingaggio di un corridore ormai non più giovane e reduce da un gravissimo infortunio comportava dei rischi, ma ritiene che l'impegno del team e il tempo trascorso dall'incidente avrebbero dato a Froome l'opportunità di tornare ad alti livelli.

"Per quanto riguarda i suoi infortuni, siamo stati davvero innovativi nel recupero. Lo abbiamo mandato al centro Red Bull di Los Angeles, ha lavorato con specialisti straordinari per riequilibrare le sue gambe. Le prestazioni recenti di Chris non hanno nulla a che fare con i suoi infortuni, secondo la mia osservazione. Non credo che Chris lo possa più usare come scusa. Abbiamo preso un rischio, ma stavamo ingaggiando il miglior corridore da grandi giri della sua generazione. Ero disposto a correre il rischio dato che eravamo una piccola squadra, dall'oggi al domani speravamo di diventare competitivi qui al Tour. La mia idea era, 'wow, avremo qualcuno che sarà rilevante per la classifica generale al Tour de France' e questo non è successo", ha dichiarato Sylvain Adams.

Il proprietario della Israel ha spiegato che l'accordo che ha con Chris Froome prevede che il corridore chiuda la carriera con il suo team, con la possibilità di arrivare fino a 40 anni. Questa opzione sta un po' spaventando Adams, visto che lo stipendio annuale del corridore si dovrebbe aggirare sui 5 milioni di euro. "Chris ha espresso, pubblicamente credo, un interesse a pedalare fino all'età di 40 anni. Ciò implicherebbe altri due anni dopo quest'anno. L'impegno che ho preso con Chris era che si ritirerà nella nostra squadra, con un tetto massimo di 40 anni Non ha esattamente un contratto di cinque anni. Ma può continuare fino a cinque anni se Chris lo decide", ha spiegato Adams.