Giulio Ciccone si è fatto trovare pronto al primo confronto con l'alta montagna del Tour de France. Nella quinta tappa della Grande Boucle sono entrati in scena i Pirenei, con il traguardo di Laruns dopo le scalate al Soudet e al Marie Blanque. Ciccone, che ha iniziato il Tour con l'obiettivo di vincere una tappa e la maglia a pois, è riuscito ad inserirsi nella folta fuga partita nelle fasi iniziali ed è poi stato tra i grandi protagonisti nella parte più difficile del percorso, la salita del Marie Blanque. Lo scalatore della Lidl Trek non ha tenuto il passo di uno scatenato Jai Hindley che è andato a prendersi tappa e maglia gialla [VIDEO], ma ha concluso nel gruppetto subito dietro all'australiano, insieme anche a Jonas Vingegaard.
Giulio Ciccone: 'Non avevo capito il distacco'
Ciccone ha vinto lo sprint per la seconda piazza ed ha tagliato il traguardo con un gesti di stizza. "Quando arrivi secondo in una tappa del Tour, è normale essere delusi. Da qui il mio gesto con la mano dopo il traguardo. Questo è tutto quello che è successo" ha spiegato lo scalatore abruzzese, minimizzando le voci di qualche dissapore con la squadra.
Nelle fasi finali, infatti, Ciccone è sembrato voler dare man forte a Vingegaard nell'inseguimento al battistrada Hindley, ma l'ammiraglia gli ha consigliato di rimanere passivo e non collaborare con il danese. Il corridore della Lidl Trek ha spiegato che in effetti lui ha chiesto di poter lavorare insieme a Vingegaard per cercare di riprendere il fuggitivi e giocarsi la vittoria di tappa, ma che in realtà non sapeva quanto fosse il distacco.
"Sull'ultima salita c'è stato un malinteso con l'ammiraglia del team. Non avevo capito quanto fosse il distacco da Hindley e volevo provare a colmarlo. I miei Direttori sportivi avevano ragione quando mi hanno indicato che non avrei dovuto fare alcun lavoro in testa. Conoscevano il vero distacco" ha spiegato Ciccone.
'Le ambizioni non sono cambiate'
Lo scalatore della Lidl Trek si è detto soddisfatto di questa prestazione nella prima tappa adatta alle sue caratteristiche. "È stata una buona prova in salita. Sento di non essere ancora al top. Le gambe sono buone, ma potrebbero essere migliori. Questo risultato era il massimo che potevo ottenere oggi” ha commentato Giulio Ciccone, che è risalito al terzo posto della classifica generale.
Nonostante questo piazzamento di prestigio possa aprire dei nuovi orizzonti per il prosieguo della corsa, l'abruzzese resta concentrato sugli obiettivi fissati prima del via.
“Le mie ambizioni non sono cambiate, i miei piani e quelli della squadra non sono cambiati. Mattias Skjelmose è ancora il nostro uomo di classifica generale e riceverà ogni sostegno nella sua missione. Sono qui per inseguire il successo di tappa, come abbiamo cercato di fare oggi, e puntare alla maglia a pois. Voglio chiarirlo. Sicuramente dovrò attaccare ancora per il primo obiettivo. Per il secondo gli avversari sono forti, come ha dimostrato oggi Gall. Concentriamoci sulle tappe dei prossimi giorni" ha dichiarato Ciccone.