La due giorni pirenaica che ha aperto il conto delle tappe di montagna del Tour de France ha regalato emozioni e uno spettacolo vibrante, con prestazioni di altissimo livello e tanti colpi di scena. La corsa ha subito fatto emergere la netta superiorità dei due grandi favoriti della vigilia, Jonas Vingegaard e Tadej Pogačar, che hanno già scavato un abisso tra sé e gli altri e diviso di fatto la classifica in due. Il danese è stato interprete di una prova stellare nella quinta tappa, staccando Pogačar sul Marie Blanque e guadagnando un minuto abbondante sul grande rivale, che non è apparso molto incisivo.

Il 6 luglio, nella frazione del mitico Tourmalet con arrivo a Cauterets, Vingegaard ha cercato di approfittare di questa presunta condizione non ottimale dello sloveno, e con tutta la Jumbo Visma ha inscenato un attacco da lontano per far saltare completamente il banco.

Sul Tourmalet 39'' in meno del precedente record

Il progetto non è andato a buon fine, anzi, si è risolto in un boomerang. Pogačar ha infatti ritrovato la pedalata dei giorni migliori, ha risposto agli scatti del danese, e sulla salita finale lo ha staccato recuperando 24'' e ribaltando l'inerzia psicologica della corsa. Questa tappa vissuta così intensamente per merito dei Jumbo Visma, ha portato anche a stabilire un nuovo record di scalata del Col du Tourmalet.

Questa salita pirenaica è uno dei passaggi più storici e leggendari del Tour de France. Fu affrontato già nel 1910, quando la corsa scopri i Pirenei e le grandi montagne.

Il record della scalata era stato segnato da Tony Rominger nel Tour de France del 1993 ed era di 45'50''. Tadej Pogačar e Jonas Vingegaard hanno percorso la salita di circa 17 chilometri al 7% in 45'11'', ben 39'' in meno rispetto al precedente primato.

Tra gli altri tempi di riferimento della scalata a questo versante del Tourmalet spicca il 47'36'' di Lance Armstrong, stabilito nel 2003, e quello di 50' netti segnato da Marco Pantani nel 1994.

Vingegaard: 'Tadej è stato più forte di quanto ci aspettassimo'

Questa prestazione stellare è stata dovuta al livello dei due campioni che si stanno contendendo questo Tour de France, alle condizioni climatiche ideali, ma anche alla condotta tattica della Jumbo Visma.

La squadra olandese ha infatti preso ben presto l'iniziativa, e la scalata non ha mai avuto tempi morti e pause. Vingegaard ha spiegato che questa strategia era stata preparata pensando di trovare Pogačar un po' in difficoltà, come nella tappa precedente a Laruns, ed assestargli un colpo decisivo. "Pogacar aveva le gambe migliori oggi. Abbiamo già provato sul Tourmalet, ma non sono riuscito a staccarlo. Sarebbe stato perfetto fare il fondovalle con Wout. La squadra nel suo insieme è stata fantastica , quindi devo davvero ringraziarli. Tuttavia, Tadej è stato più forte di quanto ci aspettassimo e ora so che sarà un'altra dura lotta" ha commentato il corridore danese, che ora è in maglia gialla.

"Avevo sperato in una vittoria di tappa, ma Tadej era forte e meritava la vittoria" ha dichiarato Vingegaard. "Volevamo testarlo di nuovo e vedere come si sentiva. Suppongo che stesse meglio. Sono molto felice di avere di nuovo la maglia gialla. Adoro questo colore e la maglia, per me è un simbolo molto bello del Ciclismo" ha dichiarato Jonas Vingegaard.