Quello tra le bici Pinarello e il Team Ineos è uno dei sodalizi più forti e vincenti della storia del ciclismo. Fin dal suo esordio nel Ciclismo pro, nel 2010, lo squadrone britannico ha sempre avuto al proprio fianco il prestigioso marchio veneto di biciclette fondato da Giovanni Pinarello. Oggi l’azienda è passata nelle mani di un imprenditore sudafricano, Ivan Glasenberg, ma continua ad essere guidata dal figlio del fondatore, Fausto Pinarello, nel ruolo di presidente e la partnership con Ineos è più solida e stretta che mai. In un’intervista al giornale spagnolo El Mundo Deportivo, realizzata in questi primi giorni di Vuelta Espana, Pinarello ha chiesto all’Uci di alzare il limite di peso minimo delle bici nel ciclismo professionistico, che ora è fissato a 6,8 chili.

Ciclismo, 35 mila euro per la bici di Ganna

Fausto Pinarello ha raccontato con orgoglio la storia e i valori dell’azienda fondata da suo padre. “Vogliamo biciclette che offrano grandi prestazioni, ma devono anche essere belle; siamo italiani per un motivo” ha dichiarato il presidente del gruppo.

Pinarello ha parlato degli importanti investimenti che servono per sviluppare e realizzare le bici più all’avanguardia, come la Bolide di Filippo Ganna. La bici da crono del due volte Campione del Mondo ha un costo che varia dai 30.000 ai 35.000 euro, a seconda della scelta di componenti e accessori a disposizione. “È un investimento alto, ma non importa spendere per fare biciclette come quelle di Indurain o di Ganna perché, con le loro prestazioni, poi non ti serve un solo euro per promuoverle” ha spiegato Fausto Pinarello, evidenziando un aspetto che rende il ciclismo uno sport unico.

“Non puoi comprare la Ferrari di Carlos Sainz o la Ducati di Bagnaia , ma puoi avere la stessa bicicletta di Ganna, Pidcock o Carlos Rodríguez, e questo è fantastico” ha raccontato Pinarello.

Pinarello: 'La regola del peso è limitante'

Il presidente dell’azienda veneta ha parlato anche degli sviluppi futuri nella costruzione delle biciclette, e su questo tema ha chiesto un intervento all’Uci per cambiare il regolamento sul limite di peso.

Nel ciclismo professionistico le biciclette non possono pesare meno di 6,8 chili, un dato a cui tutti i costruttori cercano di avvicinarsi il più possibile. Secondo Pinarello cambiare questa regola sarà determinante per l’evoluzione delle bici da corsa.

“È limitante. Ci sono tante modifiche e migliorie che introducono peso, ma tutti cerchiamo i 6,8 chili minimi richiesti dall'Unione Ciclistica Internazionale.

Il limite di peso potrebbe essere alzato, potrebbe essere sette chili, così introdurremmo tutti i miglioramenti più facilmente. Sarebbe più sicuro e nessuno perderebbe il Tour de France per 200 grammi” ha spiegato Pinarello.