Mentre sulle strade e negli impianti di Glasgow e dintorni i corridori si contendevano titoli e medaglie dei super Mondiali di Ciclismo, l'Uci teneva anche alcuni convegni su vari temi inerenti il mondo della bicicletta. In uno di questi eventi, la Federazione presieduta da David Lappartient ha svelato una serie di cifre sull'impatto economico del ciclismo professionistico, sia per il settore maschile che per quello femminile. Questo studio ha confermato la continua crescita dei budget delle squadre World Tour e lo sviluppo del movimento femminile, che naturalmente resta però ancora distante dal ciclismo maschile.

Nel WT i corridori possono contare su ingaggi molto interessanti, che ormai si aggirano su una media di circa 200.000 euro all'anno, a cui vanno poi aggiunti i premi che sono messi in palio dalle corse e che in alcuni casi possono raggiungere anche delle cifre importanti.

Ciclismo, oltre 26 milioni per i team WT

Nel World Tour maschile i budget delle squadre sono sempre più importanti. Non è un caso che i main sponsor dei team siano ormai tutti delle grandi multinazionali o addirittura siano espressione di un intero paese, a volte con operazioni di marketing all'insegna del greenwashing. L'Uci ha svelato che il budget medio delle squadre WT è di 26,3 milioni di euro, una cifra davvero importante e che fa capire quanto possa essere alto il finanziamento necessario ai team più grandi come UAE, Jumbo e Ineos.

I corridori sotto contratto in squadre World Tour sono 517, il loro stipendio medio è di circa 200.000 euro.

Il salto di categoria verso le squadre Professional è enorme, anche se pure nella seconda serie del ciclismo pro i costi si sono alzati. La media dei budget dei team professionale, come Eolo Kometa o Green Project Bardiani CSF Faizanè, è di 6,8 milioni di euro all'anno.

I corridori che militano in questa categoria sono 388 e percepiscono uno stipendio medio di 53.000 euro.

Budget più che raddoppiati per le donne

Per quanto riguarda il ciclismo femminile, l'Uci ha evidenziato la crescita esponenziale del settore.

Rispetto ad appena tre anni fa i budget delle squadre e gli stipendi delle cicliste sono più che raddoppiati. Una squadra WT femminile, come la SD Worx di Kopecky e Vollering o la Lidl Trek di Longo Borghini e Balsamo, dispone di un budget medio di 3.1 milioni di euro.

Lo stipendio medio delle 229 atlete che militano in questa categoria è di circa 60.000 euro a stagione, più del doppio rispetto al 2020. La rapida evoluzione del settore femminile è stata testimoniata anche dai dati riguardanti l'esposizione mediatica delle corse. Nel 2019 venivano prodotte solo 1200 ore di trasmissioni inerenti le gare femminili, con 18 milioni di ore visualizzate. Nel 2022 la produzione è passata a 4500 ore e le visualizzazioni a 127 milioni e mezzo.