In un incontro con la stampa organizzato a Glyngøre, in Danimarca, il due volte vincitore del Tour de France Jonas Vingegaard ha rivelato di aver rifiutato di utilizzare due prodotti molto diffusi nel ciclismo attuale, i chetoni e il bicarbonato. Si tratta di integratori perfettamente leciti per il regolamento antidoping, ma che il campione danese non vuole usare per motivi morali e di sicurezza. "Non li uso, ma non mi dispiace che gli altri lo facciano" ha commentato il corridore della Jumbo Visma.

Vingegaard: 'Non sappiamo quasi nulla dei chetoni'

I chetoni sono un prodotto da tempo sotto la lente d'ingrandimento nel mondo del Ciclismo e dello sport in genere. I chetoni sono generati naturalmente dal fegato, ma possono essere assunti anche in forma sintetica e rappresenterebbero una scorta di energia da usare soprattutto negli sforzi di lunga durata.

Sui benefici nelle prestazioni e sugli effetti collaterali a lungo termine dei chetoni ci sono molto dubbi, tanto che diverse squadre hanno vietato ai propri corridori di utilizzarli. La WADA, l'agenzia mondiale antidoping, ha confermato che il loro uso è permesso, ma sulla questione resta aperto un acceso dibattito.

Jonas Vingegaard si è schierato in maniera nettamente contraria rispetto all'utilizzo dei chetoni.

"Non ne sappiamo quasi nulla. Non è un prodotto per me. Quello che ho sentito è che non è stato testato a fondo" ha dichiarato il due volte vincitore del Tour de France.

'Non voglio niente che non darei a mia figlia'

Il campione danese ha parlato anche di un altro integratore molto usato nel ciclismo, il bicarbonato, che servirebbe a ritardare l'insorgere del lattato nei muscoli.

Non si tratta di una novità, visto che questo prodotto viene utilizzato già da molti anni. Ultimamente, però, sono stati lanciati sul mercato alcuni prodotti che contengono bicarbonato, ma evitano i problemi collaterali in cui si poteva incorrere in precedenza, come i disturbi gastrointestinali.

Vingegaard ha spiegato di non voler usare questi nuovi integratori al bicarbonato, pur perfettamente leciti.

"Questa non è una zona grigia, ma è il mio complesso morale che dice che non devo accettarlo. Dopo dovrei affrontare me stesso" ha dichiarato il campione danese, che per dare più forza ai suoi principi etici ha aggiunto di non voler assumere nessun prodotto che non darebbe anche alla figlioletta Frida. "Nè chetoni, nè bicarbonato" ha ribadito Vingegaard, che non si è detto preoccupato o infastidito per le scelte degli altri corridori.

"Il bicarbonato in un certo senso è una sostanza innaturale. Non mi dispiace che gli altri lo usino, ma io non lo voglio" ha spiegato Jonas Vingegaard.