Una delle novità tecniche nelle ultime stagioni del ciclismo professionistico è stata il tubeless, uno pneumatico senza nessuna camera d'aria, con all'interno un liquido che sigilla delle eventuali forature. Alcune squadre lo stanno adottando regolarmente, ma nonostante alcuni vantaggi evidenti questa tecnologia non si è ancora imposta del tutto. Peter Kraaijvanger, esperto dell'azienda Specialized - sul numero di Wieler Revur di novembre - ha spiegato che tra le squadre c'è anche chi adotta delle soluzioni particolari come la AG Insurance: "Usano i tubeless quando montano le ruote ad alto profilo e i copertoncini quando invece usano le ruote a basso profilo".

Kraaijvanger: 'La tendenza è il tubeless'

I tubeless sono saliti alla grande ribalta soprattutto grazie all'impresa di Sonny Colbrelli nella Parigi-Roubaix dell'ottobre 2021. Il campione bresciano conquistò il successo arrivando nel mitico velodromo di Roubaix con entrambi i tubeless forati, senza aver dovuto fare nessuna sosta per sostituire la bici o le ruote.

Quell'impresa dette grande risalto all'efficacia dei tubeless, che nelle ultime stagioni hanno cominciato ad essere più utilizzati nel ciclismo professionistico, anche se la loro diffusione non è ancora così capillare come potrebbero far immaginare i vantaggi che comporta.

Peter Kraaijvanger, esperto di Specialized, azienda leader nella produzione di biciclette, componenti ed accessori, ha spiegato che il tubeless ha dei punti a favore, ma anche alcuni svantaggi non secondari per un professionista.

"In termini di pneumatici, la tendenza è il tubeless. Lo vogliamo anche noi, perché è semplicemente un bellissimo prodotto. Ci sono tre svantaggi per i professionisti: è più pesante, il lattice può depositarsi sulla bici e il tubeless sigilla il pneumatico fino a un massimo di cinque bar. Questo significa che Lotte Kopecky o Fabio Jakobsen non possono vincere uno sprint con quelle pressioni. In quei casi bisogna cambiare bici o ruota”, ha spiegato l'esperto di Specialized.

'Per Soudal e Bora niente tubeless'

Kraaijvanger ha confermato che tra i team forniti da Specialized l'uso dei tubeless è molto limitato. "Gli uomini della Soudal QuickStep e della BORA-hansgrohe optano per il copertoncino, mentre le donne della AG Insurance pedalano con i tubeless quando usano ruote ad alto profilo e copertoncino con ruote basse", ha spiegato Kraaijvanger, aggiungendo che la scelta delle ruote dipende dal tipo di percorsi che devono essere affrontati.

"Normalmente i corridori pedalano con ruote ad alto profilo e scelgono ruote basse per una tappa in cui ci sono salite con lunghi tratti al 6% di pendenza o più", ha concluso Kraaijvanger.